sabato 2 maggio 2009

The love song of J. Alfred Prufrock (parte IV)

...


And indeed there will be time
To wonder, "Do I dare?" and, "Do I dare?"
Time to turn back and descend the stair,
With a bald spot in the middle of my hair--
(They will say: 'How his hair is growing thin!")
My morning coat, my collar mounting firmly to the chin,
My necktie rich and modest, but asserted by a simple pin--
(They will say: "But how his arms and legs are thin!")
Do I dare
Disturb the universe?
In a minute there is time
For decisions and revisions which a minute will reverse.

E di sicuro ci sarà tempo
Di chiedere, « Posso osare? » e, « Posso osare? »
Tempo di volgere il capo e scendere la scala,
Con una zona calva in mezzo ai miei capelli -
(Diranno: « Come diventano radi i suoi capelli! »)
Con il mio abito per la mattina, con il colletto solido che arriva fino al mento,
Con la cravatta ricca e modesta, ma asserita da un semplice spillo -
(Diranno: « Come gli sono diventate sottili le gambe e le braccia!»)
Oserò
Turbare l'universo?
In un attimo solo c'è tempo
Per decisioni e revisioni che un attimo solo invertirà.


Osare è una delle cose che tutto sommato mi riescono. La verità è che sono molto più timida di quanto sembri, tuttavia ci sono dei momenti in cui forzo me stessa e mi lancio in avventure di cui magari poi mi pento… eppure ho sempre pensato che mi pentirei molto di più a non provarci.
Mi sono chiesta molte volte se Prufrock e Eliot siano o no la stessa persona, se il poeta fosse davvero una persona tanto indecisa e paurosa oppure se sia riuscito a calarsi tanto bene nei panni di un uomo qualunque grazie all’arte e all’immaginazione. Certi stati d’animo sono così universalmente umani… tutti arrivano a comprenderli perché tutti li proviamo, prima o poi. È capitato a tutti di prendere solenni decisioni per poi smentirsi un attimo dopo. Ed è capitato di sentirsi osservati e fuori luogo, nonostante i tentativi di assumere un aspetto adeguato alle circostanze. Mi ricordo del primo ricevimento genitori che feci da insegnante: misi la giacca e la camicetta, abiti eleganti che mi stavano malissimo, per cercare di camuffare il mio aspetto da bambina. Ho sempre dimostrato un’età inferiore a quella che in effetti ho, ma nei miei primi anni di insegnamento, questa cosa assumeva dei contorni surreali: ho delle foto in cui non mi si distingue dai miei allievi tredicenni, e ciò mi creava non pochi problemi nella gestione della classe e nei rapporti con i genitori.

L’idea di dover invecchiare, ti sfiora soltanto, fino ad una certa età. Poi cominci a pensarci, e magari la cosa ti angoscia. Per me, che fino all’altro giorno avevo l’aspetto esteriore di una ragazzina, è stato come sbattere il naso su un muro all’improvviso.

Però mi ha svegliata…

...

3 commenti:

  1. Io sono per l'osare! Non voglio arrivare a domani con dei rimpianti! In passato non ho osato fare cose che volevo fare e me ne sono sempre pentita. Ora oso, ma con moderazione, se si può! Il senso di inadeguatezza invece mi accompagna perennemente. Non mi sento mai giusta. Mi sento quasi sempre a disagio quando sto tra la gente, ma non so perchè.. Forse è l'età.. sono ancora nella fase del "crescere"..

    RispondiElimina
  2. si è meglio osare,almeno tentare con convinzione,bello il tuo blog,ciao.

    RispondiElimina
  3. ... oserò aprire un blog?
    :-)
    Ecco una cosa a cui ho pensato tanto, prima... ma poi l'ho fatto e fino ad ora non mi sono pentita!
    Grazie ragazzi!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...