martedì 29 settembre 2009

Nuova copertina

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Ormai è autunno... anche se non ho ancora fatto il cambio stagione negli armadi, ho deciso di farlo almeno sul blog.
Fatemi sapere se la nuova copertina vi piace.

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lunedì 28 settembre 2009

Prévert

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Jacques Prevert (immagine dal Web)

Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
Cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gioioso
Così irrisorio
Tremante di paura come un bambino quando è buio
Così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che faceva paura
Agli altri
E li faceva parlare e impallidire
Questo amore tenuto d’occhio
Perché noi lo tenevamo d’occhio
Braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Perché noi l’abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Questo amore tutto intero
Così vivo ancora
E baciato dal sole
È il tuo
È il mio
È quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
Che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda viva come l’estate
Sia tu che io possiamo
Andare e tornare possiamo
Dimenticare
E poi riaddormentarci
Svegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognarci della morte
Risvegliarci sorridere ridere
Ringiovanire
Il nostro amore non si muove
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire
E io l’ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti quelli che si amano
E che si sono amati
Oh si gli grido
Per te per me per tutti gli altri
Che non conosco
Resta dove sei
Non andartene via
Resta dov’eri un tempo
Resta dove sei
Non muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amati noi t’abbiamo
Dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire assiderati
Lontano sempre più lontano
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Più tardi, più tardi, di notte
Nella foresta del ricordo
Sorgi improvviso
Tendici la mano
E salvaci.




Da “Paroles”, Jacques Prévert (1946)


Prévert me l’ha fatto tornare in mente una collega che si chiama Barbara.
“Barbara”, come il titolo di un’altra bellissima poesia di Prevért.
La mia collega non l’aveva mai letta, così le ho portato il libro a scuola… che fortuna, chiamarsi Barbara. Mi sarebbe piaciuto un sacco se Prévert avesse scritto una poesia intitolata “Mara”.
Mi è venuta voglia di pubblicarla sul blog (ci saranno ripercussioni per i diritti di autore? Speriamo di no!) Ci ho pensato un po’ su, poi ho scelto invece di pubblicare “Questo amore”, che probabilmente i più conosceranno già… ma ogni tanto fa bene rispolverare le cose belle.
Per quanto riguarda “Barbara” che camminava sorridente sotto la pioggia a Brest, spero di avervi fatto venire la voglia di andarla a cercare, di leggerla. È davvero molto bella.
« Et il a crié ton nom
Barbara
Et tu as courou vers lui sous la plouie… »


Da qualche parte ho letto che Prevért era criticato per essere troppo “semplice”, troppo “popolare”. Certo, se lo paragoniamo ad Eliot, lo era di certo. In effetti, una poesia come “Questo amore”, non occorre spiegarla, vero? Scorre via come acqua. Non occorre essere intellettuali per comprenderla, non ci sono citazioni di Dante, o della Bibbia, qui.
Non è una critica. È un complimento. Che dote meravigliosa, riuscire a farsi comprendere da tutti!
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Mon cher Jacques… magari in un’altra vita, scrivi una poesia anche per me…
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giovedì 24 settembre 2009

Influenzabile

...(immagine dal web)

Lo scorso autunno.
Mi trovavo di fronte ad un medico, con la manica rimboccata sul braccio sinistro. Lui mi guardava con un’espressione tra il torvo e l’interrogativo. La lista degli insegnanti che quel giorno si sarebbe recata da lui per il vaccino antinfluenzale era molto più lunga degli altri anni.

“Scusi, ma vi ha obbligato il Preside a vaccinarvi?”

“No. È l’effetto Brunetta.”

L’infermiera soffocò una risatina. Lui rimase impassibile, come se non avesse capito la battuta. Per chi non è dipendente statale, la spiego io: lo scorso anno il Ministro Brunetta diede inizio alla famosa “Lotta contro il Fannullone Statale” (ancora in corso). Tra i provvedimenti adottati, c’era la decurtazione dello stipendio del dipendente statale in caso di malattia.
Dal momento che gli insegnanti non nuotano nell’oro, e che la vaccinazione era gratuita, ecco spiegato l’improvviso aumento delle richieste di vaccinazione da parte dei professori…

Naturalmente, non lo ammetteva nessuno… ognuno di noi aveva una scusa diversa per fare la vaccinazione; la mia era una allergia alla Tachipirina (vera, purtroppo!) che l’inverno precedente mi aveva creato non pochi problemi. Insomma, la paura di ammalarmi, assieme a quella di una riduzione dello stipendio, avevano vinto la mia innata diffidenza verso vaccini e iniezioni in genere… così, tra un dubbio, un ripensamento e con pochissima convinzione, lo scorso autunno mi ero ritrovata a farmi bucherellare il braccio da un dottore dall’aria torva e nient’affatto rassicurante.

“Dottore, ma è sicuro… il vaccino… gli effetti collaterali?”

“Non c’è niente di cui preoccuparsi.”

Come no.

Sarei scappata volentieri, se lui non fosse stato tanto veloce, anzi, sbrigativo, nel concludere la faccenda. In men che non si dica ero già fuori dall’ambulatorio con un cerotto appiccicato sulla spalla.
Ad ogni modo non mi accadde nulla di terrificante, e soprattutto non mi ammalai. Lo stipendio era salvo.

E quest’anno? Ero già più convinta, lo ammetto. Sarei andata a vaccinarmi senza tanti pensieri se non fosse saltata fuori questa bella novità: le influenze ora sono due, quella normale e, come se non bastasse, quella suina.
H1N1, ne parlano tutti. In continuazione. Chi dice che colpirà milioni di persone, chi invece che non accadrà nulla di tragico… chi ci capisce qualcosa alzi la mano.
E adesso?
Un vaccino sarei stata disposta a farlo, ma due, no.
Quale scegliere? Eccomi di nuovo in crisi, come un anno fa, anzi, peggio.
Come se non bastasse, navigando in Internet (si sa che in Internet si possono fare cattivi incontri) ho trovato questo.

Provate a leggerlo e poi ditemi se avete capito la stessa cosa che ho capito io e cioè: che il vaccino contro l’influenza suina è potenziato da una sostanza che negli Stati Uniti è vietata. Questa sostanza “coadiuvante” permette di somministrare una dose più bassa di vaccino ottenendo la stessa efficacia… in poche parole: lo “allungano” per ottenere un maggior numero di dosi (il che è comodissimo in caso di vaccinazioni di massa). Tuttavia il coadiuvante avrebbe parecchi effetti collaterali, ed è per questo motivo che lo stesso vaccino negli Stati Uniti verrà somministrato senza la presenza di tale sostanza.

E noi italiani dovremmo iniettarci una roba che gli statunitensi rifiutano? Ma come? Nel Club del G8 non c’era anche l’Italia? Cosa sono queste differenze? Chi siamo noi? I figli della serva?

Calma, calma… ragioniamo… magari è solo l’idea dell’iniezione che mi rende nervosa… magari quella pagina su Internet è tutta una bufala… e io ultimamente sono così influenzabile!

Fa strani scherzi il panico… pensate un po’ cosa mi è venuto in mente: che al Ministro Brunetta noi statali non stiamo per niente simpatici… che per noi statali che lavoriamo a contatto con il pubblico, il vaccino è gratuito, anzi, abbiamo la precedenza (ma pensa un po’!)… che il vaccino potrebbe avere degli effetti collaterali di cui non si conosce bene l’entità… che le case farmaceutiche stanno producendo a pieno ritmo e questo sicuramente avrà effetti positivi sul PIL… e sommando un pensiero farneticante all’altro, ammetto di essere giunta a conclusioni davvero preoccupanti.

Ho persino pensato male di Brunetta! Ma cosa mi sto inventando? Sto dando i numeri?

Influenzabile, già… beh, sapete che vi dico? Che gli stivali dell’anno scorso sono ancora buoni… e non ho bisogno di una giacca a vento nuova. Al cinema posso anche fare a meno di andarci… troppa pizza fa male… Si, si… deciso. Se quest’anno mi ammalo, me ne resto a casa, sotto il piumone, finché non mi passa.

Tieniti pure il mio stipendio, Brunetta.
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NOTA: per completezza dell'informazione devo aggiungere che proprio ieri ho trovato scritto su una rivista sindacale che le decurtazioni agli stipendi sono state abrogate in luglio (abrogazione del comma 5 dell'art. 71 della L. 133/2008), pertanto, le assenze per malattia non incideranno più negativamente sul mio salario. Tuttavia, ho deciso di pubblicare il post tale e quale a come lo avevo scritto, perchè parla del mio stato d'animo (dell'anno scorso... ma era tale fino a due giorni fa), e, anche se ai più la cosa non interessa, il mio stato d'animo incide molto sulla qualità del mio lavoro...
Vorrei anche precisare che sono perfettamente cosciente del fatto che molti lavoratori pubblici non svolgono con il dovuto impegno il proprio lavoro. Sono una cittadina anch'io e ne ho fatto, purtroppo, l'esperienza...
Tuttavia spero che il Ministro Brunetta, dall'alto della sua intelligenza, stia elaborando un sistema per punire chi svicola, senza tuttavia danneggiare chi lavora con serietà...
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martedì 22 settembre 2009

Autunno

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Autunno grigio, autunno tutto d’oro,

stagione di velate ombre sospese,
di frenesia in attesa del riposo,
di vite in equilibrio, accese, appese.

Autunno azzurro, tempo di sorprese,
come il tuo cielo nuvoloso, aperto,
in moto sempre, inquieto, ansioso e incerto,
come il migrante che non ha paese.



Mara Bagatella - 2008


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Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.

lunedì 21 settembre 2009

Intervista con me stessa (2)

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“Certo che ci sono dei vantaggi ad essere single! Ad esempio, quando trovo dei calzini in giro per casa, so esattamente di chi sono!”



(da: “Intervista con me stessa” – M. B. settembre 2009)

domenica 20 settembre 2009

i verbi a modo mio

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"Ho spremuto un desiderio"

(Luca Bagatella - settembre 2009)

sabato 19 settembre 2009

Essenza

...("Primavera" - tecnica mista su tela - Mara Bagatella)


Dell’intera vita
da germoglio a fiore,
e ancor prima dall’albero,
dalle radici, dalla terra...
da un tempo ben più antico di noi

presa e raccolta
in un’unica goccia.
Di tutto ciò che è stato
un’unica piccola immensa goccia,
che esploderà nell’aria
e tornerà finalmente a sé.
E il tutto sarà nel suo profumo,
puro e semplice respiro.

Di un’altra anima, forse,
se avrai fortuna,
ne vedrai solo una goccia.
Il tutto e il niente,
magari in un frammento di sguardo,
per un attimo soltanto.
Ma sarà il suo profumo a permanere,
a rendere unica l’aria che stai respirando.

Lascia che sia il profumo
della tua essenza
a parlare per te...
il resto non conta...
lascia libero il tuo sguardo!

(Luisa)


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Grazie per avermi permesso di pubblicarla! Spero che l'immagine che le ho abbinato ti piaccia.

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mercoledì 16 settembre 2009

Love story

...(immagine dal Web)

Tutto ebbe inizio in prima elementare, quando il mio compagno di banco si innamorò di me. La nostra maestra, però, decise di stroncare quella relazione sul nascere, e ci separò, nonostante le proteste e le richieste della sollecita madre di lui, che perorava la causa del figlioletto.

Naturalmente io, all’epoca, ero ignara di tutto. Venni a sapere della cosa trent’anni dopo, ad una cena di classe. La mia maestra mi aveva protetto dalla mia prima aspirante suocera invadente, e gliene sarò eternamente grata.

Lui, però, non si rassegnò e continuò per anni a farmi tutti i dispetti immaginabili: mi rubava i colori, mi tirava per i vestiti e, per prendermi in giro, me ne diceva di tutti i colori (salvo poi menare gli altri bambini che cercavano di fare lo stesso: era un piantagrane, ma voleva l’esclusiva).

Quello è il modo che hanno alcuni bambini di dimostrare affetto e attirare l’attenzione, ma io, beata innocenza, all’epoca non lo sapevo, e la cosa era per me alquanto seccante.

Poi, in quinta elementare, accadde qualcosa. Non so perché. Lo guardai in modo diverso, mi accorsi che aveva dei bellissimi occhi azzurri e un carattere da sognatore, sotto la dura scorza da bullo… e me ne innamorai. Si, lo so cosa state pensando: alla buon’ora! Dopo cinque anni?

Ma che ci volete fare, sono sempre stata lenta, in queste cose.

Ad ogni modo, la storia ebbe vita breve. Non appena diventammo i “fidanzatini” ufficiali della classe, i nostri compagni cominciarono a prenderci in giro, e lui, che alla sua immagine di bullo ci teneva, mi mollò su due piedi, spezzandomi il cuore.
Fu la mia prima, vera, bruciante delusione amorosa. Imparai precocemente dell’esistenza di una categoria di persone che, non appena ha ottenuto ciò che vuole, ti volta le spalle.

All’epoca ciò consisteva nell’uscire da scuola tenendosi per mano…

Romantico?
Beh, mica tanto. Io mi ero pure sforzata, perché lui aveva le mani piene di porri…
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Che schifo!
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lunedì 14 settembre 2009

Oroscopo

...("Zodiaco" - disegno a matita su carta - Mara Bagatella)

Non ci credo, ma quando lo trasmettono per radio, lo ascolto sempre… salvo poi dimenticarmene dopo cinque minuti. Uno in particolare, cerco sempre di sentirlo, se posso: è il mitico “Oroscopo di Linda Wolf” su Radio RAI 2. Non so da quanti anni vada in onda, da quando mi ricordo c’è sempre stato. Alle 8 meno 10, ogni santo giorno che il buon Dio manda in terra, puoi sentire la voce gracchiante di una strana signora che snocciola al telefono previsioni tipo:

“Ariete: giornata buona”

“Toro: attenti alla salute”

“Gemelli: bene”

… e avanti così. Per tutta la scorsa primavera il mio oroscopo è stato sempre lo stesso:

“Leone: non siate aggressivi”

con qualche variazione sul tema, ad esempio:

“Leone: mantenete la calma”

“Non esagerate”

“Evitate discussioni inutili”

… eccetera eccetera… è andata avanti così per due mesi, eppure non avevo voglia di litigare con nessuno, giuro!
Più che un oroscopo, la sua sembra una rubrica tipo: “I consigli di nonna Linda”.

Ma chi è questa Linda Wolf?
Ho provato a cercare notizie su di lei in Internet ma non ho trovato nulla di nulla. Solo qualche blogger che ne parlava sul suo sito, sbalordito dal fatto che questo personaggio da trent’anni almeno abbia un contratto con la RAI per tre minuti di oroscopo al giorno… per di più al telefono. Qualcuno protestava perché non è serio che un Giornale Radio trasmetta l’oroscopo al mattino, come farebbe un qualunque giornaletto di gossip.

Serio?
Che c’è di serio, ultimamente, nelle notizie che ci propinano giornali, radio e TV?
Perciò, vi prego, no: non toccatemi nonna Linda. Il suo è l’oroscopo più ingenuo, surreale ed innocuo che esista. È una di quelle cose assolutamente inutili, che però ti strappano un sorriso al mattino.
E, di questi tempi, credetemi, ce n’è bisogno.
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sabato 12 settembre 2009

Intervista con me stessa (intro)

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Avete mai visto "The Committments"? è uno dei miei film preferiti, se poi vi piace la musica (e il blues, in particolare) ve lo consiglio caldamente.
Mi fa impazzire la scena in cui il protagonista, che sogna di diventare famoso come manager della prima blues band di Dublino, intervista se stesso nella vasca da bagno. Così, l'altro giorno, mi sono svegliata un po' intontita e mi sono detta: adesso scrivo un'intervista a me stessa...

« Gli Irlandesi sono i più negri d'Europa, i Dublinesi sono i più negri di Irlanda e noi di periferia siamo i più negri di Dublino, quindi ripetete con me ad alta voce: "Sono un negro e me ne vanto!" »


(Jimmy Rabbitte parlando ai futuri membri del gruppo.)

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Intervista con me stessa (1)

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“Quando comincio a fare sogni con la pubblicità, allora capisco di aver dormito decisamente troppo!”

(da: “Intervista con me stessa”
– M. B. settembre 2009)

martedì 8 settembre 2009

A che punto è la notte?

...Bronzo di Riace, statua A - V sec. a. C.


A che punto è la notte?
Tutte le mie sentinelle

si sono addormentate
in un bosco di pietra
e sono solo
a vegliare
o forse mi inganno
anch’io sto dormendo
con occhi aperti e freddi
su un nero infinito tappeto
ferito di stelle
sognando
lontani bagliori.

Mara Bagatella - agosto 2000


Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.

venerdì 4 settembre 2009

"io merito rispetto"

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L'autore di questo video (e della musica!) è una persona che mi sta particolarmente a cuore... perchè dentro ad ogni Babajaga batte il cuore di una Fata Madrina...


Forza Delfini!

mercoledì 2 settembre 2009

La politica (2) – orto sinergico

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Si può fare politica coltivando un orto? Può darsi.


Quella specie di foresta tropicale che vedete nella foto è un orto sinergico.Non mi dilungherò in spiegazioni tecniche, se volete saperne di più, potete consultare questo sito.


Vi dirò soltanto che è un orto in cui non si vanga e non si zappa (si, Flavio, hai capito bene!), non si usano concimi né pesticidi. Le piante vengono coltivate assieme, in apparente simpatico disordine, proprio perché in questo modo si aiutano l’una con l’altra, alcune tenendo lontani i parassiti, altre producendo azoto per il terreno… Anche l’irrigazione è studiata in modo tale da avere il massimo rendimento con il minimo dispendio di acqua.



Non vi voglio imbrogliare dicendovi che è semplice: la persona che ha creato questo gioiellino, ha studiato, seguito corsi, dissodato un terreno sassoso (all’inizio bisogna farlo), è andato alla ricerca di piante che di solito negli orti “normali” non compaiono (come la Calendula, nella foto: tiene lontani alcuni parassiti). Ci ha riversato la gran parte del suo tempo libero, e non è un particolare irrilevante, dato che stiamo parlando di un ragazzo di 24 anni, non di un vecchietto in pensione.




Cosa c’entra con la politica?
Beh, in un mondo in cui la Natura è piegata alle esigenze del consumo intensivo, in cui la Terra è avvelenata da svariati prodotti chimici, quasi tutti derivati dal petrolio, in cui il divertimento, il cibo, ogni aspetto della nostra vita è standardizzato, la scelta di utilizzare il proprio tempo per far crescere, maturare e infine mangiarsi un “pomodoro sinergico” è una scelta politica, molto più di quanto sembri…

Sapete, vicino a casa mia c’è la falda acquifera più grande d’Europa. Vogliono costruirci sopra una base militare.
C’è gente che protesta, naturalmente, ma sembra che le “grandi decisioni”, le “grandi infrastrutture”, le “grandi opere”, siano appannaggio esclusivo di “grandi personaggi” (spesso con un “grande ego” e ancor più grandi interessi personali).
Sembra che la gente comune, con questi eventi non possa averci nulla a che fare.
Personalmente, mi sento impotente e meschina davanti a problemi così, mi viene tanta voglia di voltarmi da un’altra parte, tirare su la coperta sulla faccia e mettermi semplicemente a dormire…

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... Ma poi guardo queste verdure e penso che non è stata versata nemmeno una goccia di petrolio per farle crescere. Nel silenzio sono cresciute e maturate, pochissime persone ne sono a conoscenza, eppure questa, nel suo piccolo, è una rivoluzione…


…tutto questo mentre i miei vicini di casa versano il diserbante sui loro giardini per poi farci crescere l’erba…

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