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Rampicante, selvatico, infestante. Questo è il mio fiore preferito. A casa dei miei genitori ce n’è una siepe folta, abbarbicata sulla rete di confine con il giardino dei vicini. Il vento di primavera ne scompiglia i lunghi rami ricoperti di verdi foglie lucenti, come una chioma spettinata.
Mi somiglia, il caprifoglio. È una pianta testarda. La sua bellezza non sta nell’aspetto esteriore, il fiore ha un colore biancastro, che vira al giallo quando invecchia, è piccolo e poco appariscente. Ma il suo profumo, quando sboccia, da maggio a giugno, ha qualcosa di magico.
Penetrante, intenso, riesce a trasmettermi più di ogni altra cosa il messaggio: “l’estate è alle porte!”. Fa venire la voglia di danzare, di muoversi come un’ape, avanti e indietro, apparentemente senza scopo, ma con un intento preciso.
Ogni anno, ne raccolgo a mazzi e lo metto in casa, dentro lunghi vasi dal collo stretto, specialmente in camera da letto. Non so perché, ma mi mette di buon umore, come se il suo profumo avesse la stessa vibrazione della mia anima, quando è felice.
A dire il vero, non è che piaccia a tutti… il mio vicino ha combattuto per anni contro la siepe del caprifoglio. Diceva di non sopportarne l’odore. Ha provato a tagliarlo, ad avvelenarlo. Un anno, ha fatto chiamare degli operai, che hanno ripulito tutta la rete dall’edera e dal caprifoglio, lasciandola nuda e squallida. È stato terribile per me, una primavera tristissima… mia madre per consolarmi comprò una pianta di caprifoglio rosa, da giardino, molto decorativa, ma non aveva profumo, e non mi ci affezionai.
Tuttavia, l’anno successivo, il caprifoglio selvatico era ancora là, abbarbicato sulla rete. Faceva capolino da dietro il muretto, con aria sorniona… e anno dopo anno, è ricresciuto, sempre più folto, sempre più forte… il mio vicino non protesta più. È diventato anziano, e credo non senta più gli odori.
Io non abito più là, ma ci vado spesso, raccolgo i lunghi rami fioriti e me li porto a casa, dove per quasi due mesi, mi regalano la loro fragranza inebriante, pungente e gratuita.
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Nel linguaggio dei fiori, il caprifoglio significa: “Legame d’amore”.
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Nonostante la mia allergia, anche io amo moltissimo i fiori. Non ne ho uno preferito, perchè veramente li adoro tutti. Ma adoro il profumo dei giacinti. Annuncia la primavera e la stanza sembra colorarsi di un colore nuovo e allegro. Peccato che fioriti durano pochissimo.. Altri fiori che adoro sono gli iris.. ma mi sembra di fare un torto agli altri fiori a dire così!
RispondiEliminaSa cosa ho pensato quando il suo vicino ha fatto tagliare la siepe di caprifoglio: forse voleva darle un messaggio ma io penso di aver preso più in considerazione quello che per me è il secondo messaggio: lui, il caprifoglio, è riuscito, anche se disboscato, a ricrescere.
RispondiEliminaSecondo me anche le persone a volte devono avere il coraggio di ripartire, di prendere il coraggio in entrembe le mani e andare avanti.
Lo so è difficile e lo so perchè l'ho sperimentato proprio sulla mia pelle ma bisogna ricordarsi che al mondo non siamo soli e troviamo sicuramente almeno una persona che ci dia una mano (o una spalla se preferisce).
A presto Caterina
bello il tuo blog,ciao e a presto.
RispondiEliminaCiao a tutti i miei lettori! Grazie di esserci, senza di voi non avrebbe senso spremersi le meningi e scrivere!
RispondiEliminax Erica: anche a me i fiori piacciono tutti, anche se ho una netta preferenza per le piante medicinali e aromatiche. Sto cercando di coltivarne diverse sul mio balcone, presto scriverò un post sull'argomento...
X Caterina: come al solito hai centrato il punto! :-)
è vero, il mio vicino disboscatore è un simbolo anche lui, il simbolo delle difficoltà che si incontrano nella vita!
X Achab: grazie di essermi venuto di nuovo a trovarmi!