domenica 28 novembre 2010

Oggi non ho corretto i compiti...

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Oggi, mi dispiace per voi ragazzi, lo so quanto ci tenete a vedere scritto il voto sul retro dei vostri disegni, ma non li ho corretti.
Ho passato il pomeriggio a preparare cartelli per una manifestazione. Sono stanca morta.

Io non vado quasi mai alle manifestazioni...
Questa però...

GIORNATA NAZIONALE PER L'ACQUA PUBBLICA E I BENI COMUNI
4 DICEMBRE 2010


Manifestazione regionale a Venezia
ore 14 P.le Stazione S. Lucia

Cortei via terra e via acqua con barche fino a Rialto
Con evento finale e concerti in Erbaria

* Per la m o r a t o r i a di ogni processo di privatizzazione dell'acqua
* Perche' il referendum si svolga nel 2011
* Per modificare lo Statuto veneto in difesa dei beni comuni
* Per difendere gli ecosistemi fluviali e salvare il territorio dalle colate di cemento e dalle devastazioni idro-geologiche
* Per unire la nostra voce alle mobilitazioni globali nei giorni del vertice dell'ONU sui cambiamenti climatici a Cancun e chiedere giustizia ambientale e sociale

"Oltre 1.400.000 donne e uomini di questo Paese, (oltre 130.000 veneti) hanno firmato i 3 quesiti referendari per la ripubblicizzazione dell'acqua, promossi dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua. Hanno posto la loro firma per una battaglia di civiltà, per la tutela e l'accesso universale all'acqua come bene comune, contro ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita. E' una questione di democrazia: la questione dell'acqua non può essere delegata ad alcuno, ma deve appartenere a tutti attraverso il referendum."


Insomma, è una cosa importante. I compiti li correggerò domani...
Ora mi sa che vado a letto.
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venerdì 19 novembre 2010

Emily Brontë

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"Non so come esprimerlo; ma certamente tu, come tutti quanti, senti che c'è o dovrebbe esserci un'esistenza tua al di fuori di te. Che senso avrebbe essere nata, se io mi esaurissi tutta in me stessa? I miei grandi dolori in questo mondo sono stati i dolori di Heathcliff, e li ho osservati e patiti tutti quanti fin dal principio; il mio più grande pensiero nella vita è lui. Se tutti quanti morissero, e non restasse che lui, io continuerei a esistere; e se tutti gli altri restassero in vita, e lui venisse annientato, l'universo mi diventerebbe completamente estraneo: non me ne sentirei più parte.
Il mio amore per Linton è come il fogliame nei boschi: il tempo lo cambierà, lo so bene, come l'inverno cambia gli alberi.
Il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce eterne sotto terra: ne viene poco piacere visibile, ma è necessario. Nelly, io sono Heathcliff! Lui è sempre, sempre nei miei pensieri: non è un piacere, come io non sono sempre un piacere per me stessa, ma è il mio stesso essere."

Emily Brontë, Cime tempestose, 1847


Di questo romanzo conoscevo a malapena l'esistenza fino ad un mese fa. Da allora lo sto leggendo e rileggendo. Non so bene perchè, forse dovrò ammettere di essere anch'io una ragazza romantica, come l'autrice.
Emily Brontë teneva moltissimo alla sua privacy, lo si deduce dalla sua scarna biografia. E sicuramente era una persona dal carattere passionale, ma non amava ammetterlo. Questo lo si deduce dal romanzo stesso. La cosa che mi ha colpito di più, infatti, è che tutta la vicenda, in cui i personaggi agiscono sotto la guida esclusiva dei propri sentimenti, sia raccontata da qualcuno che di tali sentimenti non capisce nulla.
Nelly, la domestica, principale voce narrante, non ha nessuna simpatia verso i principali protagonisti del romanzo, ne giudica il comportamento attraverso la rigida morale dell'epoca, non offre loro nessuna attenuante. Emily Brontë li comprendeva, invece. Altrimenti non avrebbe potuto mettere quelle parole in bocca alla sua eroina Catherine. Però credo si rendesse conto che nessun altro, almeno in quell'epoca e in quel luogo, avrebbe avuto per loro altrettanta comprensione, e aveva ragione, dato che il romanzo non ebbe successo per molto tempo.
A pensarci bene, la cosa mette i brividi. Mi domando chi fosse veramente quella donna, vissuta soltanto trent'anni, due secoli fa.
Cos'aveva davvero nel cuore? In questa società in cui tutti fanno a gara nel mettersi in mostra, (e spesso non hanno niente da mostrare) è difficile comprendere una donna che invece ha scelto di tenere il suo mondo interiore per sè. Se non fosse stato per l'insistenza della sorella, questo romanzo e le sue poesie non sarebbero stati pubblicati. Dev'essere per questo che continuo a pensarci, e che questa scrittrice mi ha tanto affascinata. O forse perchè, dopo aver letto il brano che ho riportato qui, mi sono sentita meno sola.
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venerdì 12 novembre 2010

SE

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(Hokusai, Il poeta cinese Su Dongpo,
della serie Specchio dei Poeti giapponesi e cinesi, 1833-1834)
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Sono felice di dare il bentornato a Caterina e alle sue poesie. Quest'anno è piuttosto impegnata con la nuova scuola e quindi latita un po', ma spero che continui a scrivere e a permettermi di pubblicare le sue piccole perle!

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Se l’amore esistesse

Se il mondo fosse giusto

Se il mondo fosse piatto

Se la mia voce potesse parlare

Se i miei occhi potessero vedere

Se un sorriso potesse cambiare il mondo

Se la gente vivesse solo per vivere

Allora non sarei qui...

A cancellare

Quello stupido se

A vivere correndo

A sorridere piangendo

Ad amare soffrendo...

(Caterina Franco 2010)
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lunedì 8 novembre 2010

Lezioni di Storia dell’Arte: Van Gogh

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Avvertenze: questa è una delle lezioni che impartisco ai ragazzi di terza media, praticamente sto pubblicando le lezioni sul blog apposta per loro, perciò se la cosa vi annoia, portate pazienza, per oggi cambiate blog... arriveranno post migliori (spero) più avanti. Il testo in parte è mio, in parte è una sintesi presa da diversi libri (sono tanti e non ricordo nemmeno quali siano, perciò non li citerò), mentre l’impostazione della lezione e i grafici per la lettura dell’immagine sono frutto del mio lavoro.



ANALISI DELL’OPERA

Autore: Vincent Van Gogh

Titolo: La notte stellata

Anno: 1889

Tecnica: olio su tela

Dimensioni: 73 x 92 cm

Collocazione: New York, Museum of Modern Art

Soggetto: paesaggio notturno
Notizie sull'autore:

Vincent Van Gogh (1853-1890) pittore olandese, ebbe un’esistenza infelice e solitaria. Sensibile e istintivo di carattere, si sentì incompreso da tutti. Egli espresse il suo tormento interiore tramite la pittura: le sue pennellate, frantumate, grosse e violente, rivelano il suo stato d’animo.
Nel 1886, Van Gogh si recò a Parigi, presso il fratello Théo, impiegato presso una galleria d’arte, ed ebbe modo di studiare la pittura impressionista. Ma, a differenza degli Impressionisti, egli non dipingeva la realtà come la vedeva, ma come la sentiva. Nei suoi paesaggi le forme sono deformate da ossessive linee curve e i colori sono volutamente esagerati.
Usava dei colori ad olio in tubetto, impiegandone grandi quantità, a volte spremendo direttamente il tubetto sulla tela, altre volte utilizzando la spatola o addirittura le dita della mano, fino a creare inquietanti movimenti sulla superficie del quadro. Il suo modo di dipingere non fu capito e i suoi quadri furono rifiutati, provocando in lui tremende depressioni nervose.
Mise fine alla sua vita sregolata e poverissima nel luglio del 1890, a 37 anni, suicidandosi in un campo di grano. La sua pittura fu di fondamentale importanza per le avanguardie del Novecento.

COSA raffigura l’immagine? Elenca e descrivi tutti gli elementi che la costituiscono.

Il dipinto rappresenta un paesaggio notturno. In primo piano, sulla sinistra, campeggia la figura di un grande cipresso dalla chioma frastagliata, simile a una fiamma. La luna e le stelle sono circondate da aloni luminosi e la Via Lattea sembra un nastro fluorescente che si snoda nel cielo. In basso, il pittore ha dipinto un villaggio; tra le case si distingue un campanile dal tetto appuntito. Dietro il villaggio si staglia il profilo di alcune colline ondulate, sovrastate da nubi luminose.
COME è stato raffigurato il soggetto? Come sono stati stesi i colori? Quale tipo di composizione ha usato l’autore?

Nell’opera lo spazio maggiore è dedicato al cielo, che è anche la parte più luminosa del quadro; il colore predominante è il blu, ravvivato dal giallo della luna e delle stelle, e dalle pennellate di bianco che creano sfumature molto chiare.

I colori sono stati stesi con pennellate brevi e nervose che formano dei movimenti circolari e a spirale. I contorni degli oggetti sono evidenziati da linee più marcate. Le figure sono deformate (il cipresso, il campanile, la Via Lattea).







La composizione è obliqua, ed è costruita su due elementi principali che si equilibrano a vicenda: il cipresso e la luna. Il cipresso crea una zona scura molto grande sulla sinistra del quadro, ed è contrapposto alla zona occupata dalla luna, in alto a destra, molto chiara e brillante. L’andamento obliquo è rinforzato dalla linea delle colline, inclinata nello stesso verso.
Il quadro, nel suo insieme, dà un’impressione di movimento e di instabilità.

PERCHÉ l’immagine è stata realizzata in quel modo? Spiega cosa ha voluto esprimere l’autore e qual è la funzione dell’opera.

Attraverso i suoi quadri, Van Gogh esprimeva il proprio tormento interiore. Egli non descriveva la realtà in modo oggettivo, ma la interpretava secondo la propria personale visione del mondo. L’opera ha quindi una funzione ESPRESSIVA.
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martedì 2 novembre 2010

Samhain 2010

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Gnocchi di zucca mangiati durante la festa di Samhain... noi streghe ci si tratta bene!

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E una candela accesa per dare il benvenuto ai fantasmi... ma abbiamo riso talmente tanto che non abbiamo "sentito" nessuna presenza sovrannaturale. Si sa, i fantasmi sono tipi discreti e silenziosi. Ma spero si siano divertiti anche loro l'altra sera.

Ringrazio Rita Gonella per le bellissime fotografie!
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