domenica 31 gennaio 2010

Salmo 146

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(immagine dal web)

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"Il Signore protegge lo straniero,
Egli sostiene l'orfano e la vedova
ma sconvolge le vie degli empi.
Il Signore regna per sempre.
Il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione."
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Il salmo 146 costituiva il testo di uno dei canti di Terenzio Zardini che ho imparato quando facevo parte di un coro polifonico, qui nel mio paese. Il titolo era "I giusti brilleranno come stelle". La musica interpretava il testo in maniera splendida... del resto Zardini è considerato uno dei più grandi compositori contemporanei di musica sacra.

Quel canto mi torna alla mente spesso, di questi tempi.

Ogni volta che sento una brutta notizia alla radio, ogni volta che su Internet leggo di una nuova pazzia... di un ennesimo piccolo o grande crollo di valori, di un'ennesima ingiustizia, bugia, deformazione della realtà, falsa informazione, sopraffazione di persone deboli, e chi più ne ha più ne metta... ce n'è per tutti i gusti.

Non so perchè il pensare a quella musica e a quelle parole mi dia forza. A volte le lascio risuonare nella mia testa per ore, come un mantra.

Non so perchè ci credo e so di non poter trasmettere ad altri questa fede, e mi dispiace.

I giusti brilleranno come stelle.
Per l'eternità.
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mercoledì 27 gennaio 2010

A A A Cercasi

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(immagine dal web)
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A A A Cercasi appassionato di enigmistica in grado di sciogliere affascinante rebus.

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A A A Cercasi uomo fisicamente piacevole, mentalmente elastico, spiritualmente attrezzato, per eventuale relazione a più livelli.

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A A A Cercasi baciatore esperto. Astenersi tirchi e perditempo.

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A A A Cercasi sereno, simpatico, sincero, sorridente, soffice, sexy.

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A A A Cercasi cavaliere senza macchia nè paura, capace di togliersi la corazza senza per questo ammosciarsi o diventare nevrotico.

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domenica 24 gennaio 2010

Tutto e subito?

...(immagine dal web)

Forse mi sono immedesimata troppo nell'ultimo post che ho scritto, una settimana fa... o forse è questo gennaio così freddo che rallenta le mie attività cerebrali...
Mi rendo conto di aver lasciato passare 8 giorni dall'ultima volta che ho scritto qualcosa, e che non ho nemmeno la scusa di essermi ammalata o di non avere la connessione internet, ma... sono scarica.
Stanca.
Assonnata e disorganizzata. Non riesco nemmeno a farmi un caffè che lo lascio bruciare perchè me lo dimentico sul fuoco.
Non ho voglia nemmeno di giocare a Farmville. Credo che mi prenderò una pausa.
A tempo indefinito.
Caterina, non arrabbiarti, eh? Che ci sono gli scrutini e devo calcolare le medie di duecento alunni. Entro questa settimana.

E poi, bisogna pur essere coerenti con ciò che si scrive. Tutto? Subito?

No, questo è tempo di riposo, di letargo, ragazzi è INVERNO!

E non ho voglia di fare niente, ma niente, ma niente, ma niente...
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sabato 16 gennaio 2010

Tutto e subito

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(Nell'immagine: laboratorio di mosaico fatto con i semi, anno scolastico 2004/05... una pazienza infinita!)

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I bambini vogliono tutto e subito, e questo è normale. Non so a quanti di voi sarà capitato per le mani un libro di psicopedagogia infantile.
Vi si spiega che i bambini percepiscono lo scorrere del tempo in maniera diversa dagli adulti. Praticamente, quando sono molto piccoli, vivono in uno stato di eterno presente. Man mano che crescono iniziano a distinguere il “prima” dal “dopo”. Iniziano a progettare le proprie azioni ponendosi tempi sempre un po’ più lunghi. Ma questo processo di apprendimento di “costruzione del proprio futuro” dura anni.

Ultimamente ho l’impressione di vivere in una società di eterni bambini.
Gli adulti che vogliono “tutto e subito”, che non sanno attendere, che non sanno progettare, o prevedere le conseguenze delle proprie azioni sono sempre di più.
Le persone che hanno un progetto di vita sono poche.
E fortunate.

Io ho dovuto imparare per forza. Nel mio lavoro le soddisfazioni immediate sono pochissime, i risultati a breve termine, assai rari.
Qualche volta mi sembra che il lavoro dell’insegnante, come quello dell’educatrice, sia molto simile al lavoro del contadino. Si semina e si zappa e si tolgono le erbacce e si spera che piano piano, la pianta cresca… con i suoi tempi, sempre che non vengano il gelo, la grandine o le alluvioni.
La fretta è una forte tentazione, sempre in agguato.
Dare sempre più informazioni, sempre più velocemente, infilare nel programma argomenti in più… non serve a niente. Perché le persone hanno i loro tempi di apprendimento, non imparano tutto e subito.

Se questa è la regola per quanto riguarda le persone, lo è ancora di più per la società, che di persone è composta.
Vedo molto pessimismo in giro, per quanto riguarda i mutamenti sociali. A parte il fatto che la tendenza è sempre quella di notare le cose che vanno male piuttosto che quelle che vanno bene, ci si dimentica che ogni processo di crescita è lento, spesso impercettibile. E così ci si rintana nel proprio buco perché lavorare per il miglioramento della situazione è faticoso e “tanto non serve a niente”.

Non è vero che non serve a niente. Tutto dipende da quali obiettivi ci si pone. Se io mi pongo l’obiettivo di far imparare a memoria ai miei alunni le date di nascita e morte dei pittori famosi, ci vuole poco. Ma se ho l’obiettivo di farli crescere bene, di maturare, di saper distinguere le cose belle da quelle brutte, di saper lavorare assieme, hai voglia… non bastano 3 anni di scuola Media.

Eppure a volte bastano. Anche se apparentemente non succede niente, io so di aver seminato.
A volte nasce qualcosa, a volte no. Lo vengo a sapere dopo anni.
Certo, bisogna anche sapere cosa si è seminato: non si può mica pretendere di raccogliere pomodori da una pianta di patate…
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giovedì 14 gennaio 2010

Intervista con me stessa (7)

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(Fender-Stratocaster - foto dal web)
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“Le cose che mi affascinano di più
sono quelle che non riesco a capire.”
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C’è stato un periodo della mia vita, piuttosto lungo per la verità, in cui accettavo appuntamenti quasi esclusivamente da musicisti. Non mi importava se fossero professionisti, dilettanti o semplici appassionati. Il fatto di saper suonare uno strumento o leggere uno spartito, ai miei occhi, trasformava all’istante il maschio più banale in un personaggio di estremo interesse.

Sono uscita con un pianista, un batterista, un trombettista, un fisarmonicista, un chitarrista, un direttore di coro ed un cantante lirico. Più o meno con gli stessi disastrosi risultati.

Qualcuno l’ho sbolognato in fretta, qualcun altro è durato un po’ di più, ma, in pratica, non ho combinato mai niente con nessuno di loro. Dopo un po’ il Principe tornava immancabilmente a somigliare ad un Rospo.

Mi ci è voluto un sacco di tempo a capire che non mi piacevano i musicisti, ma soltanto la musica…

Del resto, io, di musica, non ho mai capito niente…
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mercoledì 13 gennaio 2010

L'eccezione

...(immagine dal web)

Soffro nel vederti infrangere

i principi sui quali era

salda un'esemplare dignita'

condizione inammissibile

la discutibile urgenza per cui

e' indispensabile

uniformarsi alla media.

Si dice che ad ogni rinuncia

corrisponda una contropartita

considerevole

ma l'eccezione e' la regola

insidia la norma

se e' vero che ad ogni rinuncia

corrisponde una contropartita

considerevole

privarsi dell'anima

comporterebbe una lauta ricompensa.

Soffro nel vederti compiere

bizzarre movenze indotte

da un burattinaio scaltro

non e' che sia una scelta ammirevole

fuggire lo sguardo

severo e vigile

della propria coscienza.

Si dice che ad ogni rinuncia

corrisponda una contropartita

considerevole

ma l'eccezione e' la regola

insidia la norma

se e' vero che ad ogni rinuncia

corrisponde una contropartita

considerevole

privarsi dell'anima

comporterebbe una lauta ricompensa.

Se e' vero che ad ogni rinuncia

corrisponde una contropartita

considerevole

privarsi dell'anima

comporterebbe una lauta ricompensa
comporterebbe una lauta ricompensa
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(Carmen Consoli - L'eccezione)
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martedì 12 gennaio 2010

Intervista con me stessa (6)

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Ho bisogno di giocare in modo serio
per divertirmi veramente.

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sabato 9 gennaio 2010

Questo post è di Caterina

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(immagine dal web)

AMICI LONTANI

Amicizia

Un filo invisibile che unisce il mio cuore al tuo…

Siamo lontane

Ma siamo vicine

Strade ci separano

Quelle della vita ci dividono

Ma quel filo

È d’acciaio

E non si romperà…

Siamo lontane

Ma siamo vicine

Sempre e per sempre

Bene ci si vorrà.

Dedicata a te Matilde, l’amica che in questo momento più mi manca, l’amica sempre presente che mai mi abbandonerà….noi saremo sempre unite…..vorrei dirtelo a parole, di fronte a te, ma non posso in questo momento… ti voglio Bene... grazie di esistere!!!!!!

(Caterina Franco 2010)
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giovedì 7 gennaio 2010

Alda Merini: Aforismi e magie

...(Franz Marc - La mucca gialla)
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I quadri sono
come le donne:

non vogliono
essere capiti.

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lunedì 4 gennaio 2010

A tutte le Befane!

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Dormi bambino, questa è la notte
che la Befana dalle sue grotte
vola recando chicche e confetti
va per i tetti!

Adagio adagio, pianin pianino,
mette l’orecchio presso il camino
e se d’un tratto qualcun si muove
cammina altrove!

E alle bambine, che per dispetto,
le cattivelle, non vanno a letto,
ed ai bambini che non son buoni
porta carboni!

Ma se ascoltando, placidamente,
sente dormire tutta la gente,
allor con arte che ti sorprende
giù in casa scende!

Dormi bambino, se dormirai
quando ti svegli t’allegrerai
bella è la sorte di domattina
dormi bambina!
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Questo è il testo di una canzoncina che la mia mamma ha imparato alle Elementari e che sempre ci canta in questo periodo dell'anno. Prima la cantava a noi figli, oggi ai suoi nipotini. Non so chi sia l'autore del testo, per cui non lo posso citare. Mi sembra troppo bella per essere dimenticata... La dedico a tutte le Befane che conosco (e quelle che non conosco), alle donne stravaganti, misteriose, che sanno decidere a chi vanno i doni e a chi il carbone. Alle donne che sanno volare! Buon volo sorelle! E copritevi bene...
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