mercoledì 6 maggio 2009

The love song of J. Alfred Prufrock (parte V)

...


For I have known them all already, known them all:
Have known the evenings, mornings, afternoons,
I have measured out my life with coffee spoons;
I know the voices dying with a dying fall
Beneath the music from a farther room.
So how should I presume?

And I have known the eyes already, known them all--
The eyes that fix you in a formulated phrase,
And when I am formulated, sprawling on a pin,
When I am pinned and wriggling on the wall,
Then how should I begin
To spit out all the butt-ends of my days and ways?
And how should I presume?


Perché già tutte le ho conosciute, conosciute tutte: -
Ho conosciuto le sere, le mattine, i pomeriggi,
Ho misurato la mia vita con cucchiaini da caffè;
Conosco le voci che muoiono con un morente declino
Sotto la musica giunta da una stanza più lontana.
Così, come potrei rischiare?

E ho conosciuto tutti gli occhi, conosciuti tutti -
Gli occhi che ti fissano in una frase formulata,
E quando sono formulato, appuntato a uno spillo,
Quando sono trafitto da uno spillo e mi dibatto sul muro
Come potrei allora cominciare
A sputar fuori tutti i mozziconi dei miei giorni e delle mie abitudini?
Come potrei rischiare?


Quando a scuola ti fanno studiare le poesie, gli insegnanti si dimenticano di dirti che la poesia ha un potere, recondito, nascosto. Il potere di portarti “di là”, di svelare le cose sepolte in profondità, di mostrare la realtà in un modo diverso, ma vero, a volte più vero di quello che abbiamo tutti i giorni davanti al naso.
È lo stesso potere delle fiabe, dei quadri dei grandi pittori, dell’Arte più in generale.
Ma se tu vuoi vedere con gli occhi della Poesia, se vuoi sentire con le sue orecchie, non devi perderti nelle note a piè di pagina delle antologie. Non devi fissarti nei numeri e nelle date della vita degli autori, nei riassunti e nelle parafrasi. Perché quelli sono strumenti, mezzi, non il fine. Il fine è la Poesia stessa, e il suo messaggio non si può imparare a memoria.

È come trafiggere la farfalla sullo spillo…
...

2 commenti:

  1. Certo che se i miei insegnati me l'avessero spiegata cosi, forse adesso sarei più preparata.. Forse non avrei alzato gli occhi ogni volta che mi presentavano davanti una poesia, leggendola con quel tono piatto e noioso di chi non ne ha voglia per niente.
    Forse, forse..

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  2. Vero? A me è toccato ripartire da zero con la storia dell'arte, per esempio... ma le materie che ti piacciono le recuperi, prima o poi... con la matematica, invece, nisba! Ci ho messo una pietra sopra... :-(

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