venerdì 28 dicembre 2012

Lezioni pratiche di storia dell'arte: Wiligelmo, Storie della Genesi

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Insegnare la storia dell'arte alle scuole medie non è tanto facile: gli alunni dagli 11 ai 14 anni attraversano una fase di passaggio in cui l'apprendimento, da pratico (come è impostato alle scuole elementari) si fa più teorico. Non è un passaggio facile, e i tempi di maturazione non sono uguali per tutti. Per questo motivo io prediligo le "lezioni pratiche" di storia dell'arte, in cui abbino degli elaborati, dei disegni, agli argomenti teorici. In questo modo le nozioni rimangono meglio ancorate alla memoria degli alunni.
Per spiegare la scultura medioevale in seconda media (ok, ok, adesso si chiama Scuola Secondaria di Primo Grado, ma mi sta così antipatico questo nome lungo e pretenzioso! e poi mi capite tutti meglio se la chiamo Scuola Media, anche i non addetti ai lavori, giusto?) ho scelto "Le Storie della Genesi" di Wiligelmo, e ho sintetizzato e semplificato al massimo le spiegazioni, molto più esaurienti, che ho trovato su Wikipedia e su alcuni libri di testo. In più, le ho abbinate ai grafici che travate pubblicati qui, perchè spesso le foto che si trovano sui libri sono scure, piccole, e di non chiara lettura.
I grafici li ho disegnati io, come ho disegnato io la piccola storia a sequenze in "stile Wiligelmo" che ho creato come esempio per l'esercitazione pratica che stanno svolgendo i ragazzi, e che dopo le vacanze di Natale spero di pubblicare sulla Casa sulle zampe di gallina.

WILIGELMO - STORIE DELLA GENESI

schema del pannello 1

schema del pannello 2

Nelle chiese romaniche i capitelli delle colonne e il portale d’accesso sono spesso riccamente decorati con sculture raffiguranti scene religiose o animali simbolici.
Le sculture preparavano il fedele a quanto avrebbe ascoltato in chiesa: per questo le figure dovevano essere semplici e facilmente comprensibili ad un pubblico in gran parte analfabeta.
Sulla facciata del duomo di Modena, ad esempio, spiccano le sculture di Wiligelmo, che narrano le storie della Genesi, il primo libro della Bibbia.
Le “Storie della Genesi” di Wiligelmo sono quattro pannelli contenenti dei bassorilievi, situati sulla facciata del Duomo di Modena. 
Essi raffigurano delle scene in sequenza: il primo pannello raffigura la creazione dell'uomo, della donna e il peccato originale.
Il secondo raffigura la cacciata dal Paradiso Terrestre: Dio rimprovera Adamo ed Eva, che esprimono la loro vergogna e disperazione portandosi la mano al volto. Adamo ed Eva vengono cacciati da un angelo con la spada sguainata.
L’ultima scena mostra i Progenitori costretti al faticoso lavoro nei campi.
schema del pannello 3

Nel terzo bassorilievo sono rappresentati il sacrificio di Caino e Abele, l’uccisione di Abele e il rimprovero divino. Caino offre i doni all'ara del Signore, che guarda solo Abele. Caino uccide Abele con una tremenda bastonata. Caino viene rimproverato da Dio che solleva su di lui la mano nel gesto di condanna e maledizione.
schema del pannello 4

Nell’ultimo pannello sono rappresentati:  l’uccisione di Caino, l'arca del diluvio con Noè e la moglie affacciati, uscita di Noè e dei figli dall'arca. La vicenda del cieco Lamech che uccide Caino con una freccia alla gola, scambiandolo per un animale non è narrata nella Bibbia, ma appartiene alle storie della tradizione ebraica.

I personaggi sono rappresentati con uno stile a prima vista rozzo ed infantile: le proporzioni ad esempio non sono rispettate, mancano i dettagli, i visi si assomigliano tutti.
In realtà questo rende le figure più espressive: la testa e le mani sono grandi rispetto al resto del corpo perché attraverso la gestualità e le espressioni del viso si possa cogliere immediatamente il significato della scena.

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rielaborazione dell'opera di Wiligelmo - tecnica mista



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lunedì 24 dicembre 2012

Buon Natale 2012 (Due bastoni)

Due bastoni
Una volta, un vecchio morente, chiamò al capezzale i suoi figli e distribuì loro un bastone ciascuno. 
“Rompete il bastone” disse loro. Con un po’ di fatica, tutti riuscirono a farlo.
“Ecco come vanno le cose quando un’anima è sola, senza nessuno. È facile spezzarla.”
Poi, il vecchio diede un altro bastone ai figli: “Ecco come vorrei che viveste, dopo la mia dipartita: riunite insieme due o tre bastoni e provate a spezzare tutto il fascio.”
Nessuno riuscì a spezzare i bastoni riuniti. Il vecchio sorrise.“Siamo forti quando stiamo con un’altra anima. Quando stiamo con un altro, non ci possono spezzare.”
(fiaba africana)

Questa fiaba è tratta dal mio libro preferito, "Donne che corrono con i lupi" di Clarissa Pinkola Estès.
Ogni volta che la rileggo, la trovo più vera… Quest’anno in particolare ho potuto rendermene conto, ecco perché non mi stanco di condividerla.
A volte non è facile rimanere uniti, ci possiamo riuscire soltanto concentrandoci su ciò che ci accomuna e considerando ciò che ci differenzia una risorsa e uno stimolo ad apprendere. Per questo Natale, e per il nuovo anno in arrivo, non potrei trovare un augurio più bello da fare: perchè per quanto possiamo augurare felicità e fortuna, sappiamo che invece nella vita non mancheranno difficoltà e ostacoli. Nel 2012 me ne sono capitate tante, di cose negative, e la vera fortuna che ho avuto è stata di avere intorno tante persone che mi hanno sostenuta, circondandomi di affetto e di attenzioni, aiutandomi a superare i momenti difficili.



Con affetto e gratitudine auguro a tutti Buone Feste.
Mara
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