sabato 18 luglio 2009

Un libro per l’estate (2)

...(immagine dal web)

Quando ero bambina, avevo una mia personale definizione di “persona ricca/ abbiente”, ed era la seguente: “dicesi persona ricca chi possiede una casa con giardino abbastanza grande da contenere alberi a loro volta abbastanza grandi da poterci appendere un’amaca”.

L’amaca l’avevo vista una sola volta, a casa di gente, appunto, molto ricca, e da quel momento era diventata per me uno status symbol, un oggetto di lusso (che ce l’avesse anche Paperino nel minuscolo giardino di casa sua, e Zio Paperone no, era un problema che non mi sfiorava. Si sa che i fumetti sono cosa ben diversa dalla realtà).

Da adulta non sono riuscita a cambiare idea, ma ho aggiunto un corollario alla regola, che ora suona così: “dicesi persona ricca chi possiede una casa con giardino abbastanza grande da contenere alberi a loro volta abbastanza grandi da poterci appendere un’amaca… e sa concedersi il lusso di adoperarla”.
Perché qui, nel ricco Nordest, la gente può anche avere abbastanza denaro per comprarsi la casa, il giardino, l’amaca, ma poi è sempre al lavoro, e allora a cosa serve?
Il massimo del lusso per me è potersi spaparanzare su un’amaca, all’ombra di alberi frondosi, in compagnia di un libro interessante.


Michele mi guardava con aria infelice. Chiaro esempio di quando i soldi non garantiscono la felicità di una persona. Avevo diciassette anni, in quella estate strana. Non ero più bambina, ma non potevo dirmi ancora adulta. Lui ne aveva quattordici, guance rosa e un problema molto tipico per i ragazzi della sua età: i compiti per le vacanze.
In breve: aveva il giardino, aveva l’amaca, aveva il libro… ma non aveva nessuna voglia di leggerlo. Tra quelli della lista consigliati dall’insegnante, aveva scelto il più sottile: era “Il visconte dimezzato” di Italo Calvino. Nella sua ingenuità, non aveva pensato che lo spessore di un libro non si misura dal numero delle pagine. Avevo un debole per quel ragazzino dallo sguardo dolce, ma non fu per questo che mi offersi di aiutarlo. Avevo adocchiato l’amaca.

“Ma ce la fai a leggerlo tutto in un pomeriggio?”

Dovevo sbrigarmi prima che i nostri genitori decidessero che la visita di cortesia era finita.

“Credo di si, basta che nessuno venga a disturbarmi. Poi ti racconto la trama e come va a finire”.

Fu un pomeriggio bellissimo, dondolante, sognante, con Michele guardiano a vegliare sulla mia tranquilla lettura.

Un pomeriggio di lusso.

...

6 commenti:

  1. Abito in campagna, quindi sono circondata da 4 ettari di giardino. Ma non ho un'amaca. Non ce l'ho semplicemente perchè non ho due alberi abbastanza vicini per potercela legare! Però mio zio, nel suo minuscolo giardino, ce l'ha. Quindi quando lo vado a trovare mi piazzo sempre lì sopra! Mi è sempre mancata, l'amaca!

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  2. Adesso vendono quelle con la struttura indipendente, una specie di arco in legno... e non c'è più bisogno dei due alberi vicini.
    Ma io non voglio cambiare la mia definizione di "persona ricca", perciò ho cercato l'immagine di un'amaca classica, da postare qui. Però tu, con 4 ettari di giardino... (4 ETTARI???) sei mooolto vicina alla mia definizione di "persona ricca". Potresti anche comprarti l'amaca indipendente...

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  3. per me la ricchezza sta semplicemente nel corollario che hai aggiunto...

    massimiliano

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  4. Anche io abito in campagna e fin da piccola sono sempre stata a contatto con la natura anche perchè mio papà lavora molto nei campi infatti fa l'allevatore di secondo lavoro e, soprattutto d'estate e più via che a casa: è sempre preso a "imballare" e "girare" il fieno come dice lui però proprio per questo non si gode il giardino, la tranquillità e soprattutto le zanzare che puoi trovare in campagna.............. Quindi anche se abbiamo un bel giardino abbastanza grande quella che se lo gode di più e lo popola durante tutto l'anno è la mia cagnolina che spesso sorprendiamo nel lettino a prendere il sole.........ehh vita da cani.......... Ci sentiamo baci Cate

    P.S Comunque anche mia sorella ed io in estate siamo più fuori che dentro entrambe amanti della natura...E lei è un'amante della natura????

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  5. Certo! Adoro la natura! Le zanzare no, però, ah, mi piacerebbe sterminarle! soprattutto le zanzare tigre, che poi sono zanzare oriunde, che ci fanno qui? Le hanno portate i camionisti, tutta colpa della globalizzazione! Ecco, se ci sono degli "immigrati" che rimanderei volentieri a casa, sono le zanzare tigre!
    Bentornata Caterinaaaaaaaaaa!

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  6. grazie dell'accoglienza prof conunque anche io vorrei sterminarle le zanzare e chi nn vorrebbe???????????????? un bacio Cate

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