martedì 28 luglio 2009

Un libro per l’estate (3)

...(Immagine dal web)

Spesso dico scherzando di essere un po’ strega, ma ormai mi sono convinta che tutte le donne lo sono. Le mie amiche, sicuramente. Era da un po’ di tempo che Lorena mi consigliava di leggere questo libro: “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere” di un certo John Gray, e continuava a ricevere da me un secco rifiuto.
“è un libro sui rapporti di coppia, no? Che me ne faccio? Io sono single!”
“ma ti spiega come comunicano i maschi: il loro linguaggio è diverso da quello femminile, perciò spesso ci si fraintende…”
“so benissimo come comunicano i maschi. Non sono cresciuta con due fratelli maschi inutilmente.”
E via così… poi, sabato scorso, alla mia festa di compleanno, apro i regali e cosa trovo? Il libro di John Gray! Non da parte di Lorena, ma di altre due amiche, che non avevano mai visto Lorena prima di quella sera. A quel punto mi sono arresa. Devo proprio leggerlo, evidentemente.
Così ho iniziato. Classico manualetto americano. Come immaginavo, molti dei contenuti sono di una banalità sconcertante. Per esempio, l’autore dice che dentro ogni uomo si nasconde un “cavaliere dalla lucente armatura”, pronto a porgere aiuto e protezione alla “damigella in difficoltà” nascosta in ogni donna…
Bella scoperta. Lo sapevo già. Moltissimi degli uomini che conosco e frequento (tengo a precisare che gli uomini che frequento sono tutte bravissime persone) sono così. Se ho bisogno di aiuto, è sufficiente che io lo dica, i cavalieri arrivano. Al galoppo.
Quello che invece il signor Gray dimentica di dire, è che ANCHE in ogni donna si nasconde un “cavaliere dalla lucente armatura” (e non solo la “damigella in difficoltà”).
Ogni donna che si sia sentita rifiutata o abbandonata, in un certo periodo della sua vita, o che semplicemente abbia ereditato un carattere particolarmente orgoglioso dai suoi avi, ha perennemente la spada sguainata. Gli uomini scappano di fronte a queste donne, perché si sentono superflui e poco apprezzati. Fintanto che non c’è un coinvolgimento emotivo, provano simpatia per queste strane “marziane”, anzi, direi quasi una sorta di cameratismo. Ma se per caso la “marziana” si innamora del “marziano”, lascia la corazza e torna ad essere una “venusiana” al 100%, allora cominciano i guai.
Beh, a volte cominciano anche prima! In realtà, a me questo libro serve davvero a poco, perché non ho nessuna difficoltà di comunicazione con i maschi che non hanno un coinvolgimento emotivo con me.
Invece, se c’è la possibilità di iniziare un rapporto, non mi serve lo stesso, perché il marziano in questione si defila con la velocità della luce.

Comunque non voglio stroncarlo del tutto, questo libro, perché vi sono contenute delle “chicche” per cui, tutto sommato, vale la pena di leggerlo. Si, insomma, John Gray mi sta insegnando qualcosa, lo ammetto. Per esempio, ieri sera mi ha colpito particolarmente questo passaggio:

“Gli uomini dicono di rado “mi dispiace” perché là su Marte ciò significa che hai fatto qualcosa di sbagliato e che ora ti stai scusando. Le donne invece utilizzano questa frase per significare “Nutro il massimo interesse per i tuoi sentimenti”. Ciò non significa che vogliono scusarsi per avere commesso un errore.”


Mi è successa questa cosa pochissimi giorni fa. Ho detto ad un marziano che mi dispiaceva che le cose fossero andate male tra noi, e gli ho chiesto scusa, dato che non vuole più vedermi. La sua risposta è stata:
“Non hai nulla di cui scusarti, non hai fatto niente di male.”

Non riuscivo a capire per quale motivo una tale risposta mi ferisse tanto. Ora lo so. In fin dei conti lo sapevo anch’io, di non aver fatto nulla di male. Scusarmi era un modo per fargli capire che comprendevo e rispettavo la sua idea di non vedermi più. Ma non è servito a niente… forse dovrebbero essere più gli uomini a leggere il libro di John Gray. Il linguaggio femminile, così ricco di sfumature e sottointesi è davvero troppo difficile per i marziani…

Comunque, anche per una donna, stare continuamente attenta a come comunicare in modo corretto con il suo extraterrestre preferito, è uno stress non indifferente! Ieri sera sono uscita con un amico, e per tutta la serata mi sono sentita tesa e preoccupata, mi chiedevo in continuazione come lui avrebbe interpretato il mio linguaggio “venusiano”, se in quel momento gli stavo trasmettendo abbastanza “approvazione” e “ammirazione” (sentimenti che effettivamente provo verso questa persona)!
Maledetto John Gray! Mi faccio troppo influenzare!

Per fortuna ad un certo punto ci siamo messi a parlare dei personaggi di “Desperate Housewives”, la serie televisiva che entrambi adoriamo… e finalmente ho capito: ecco cos’hanno di speciale i miei amici… sono un pizzico venusiani anche loro! A quel punto sono riuscita un pochino a rilassarmi e a dimenticare John Gray…

...

9 commenti:

  1. MMMM....bellissimo argomento Mara!
    anch'io ho quel libro da qualche parte...ancora da leggere... ;)
    Hai perfettamente ragione...la comunicazione fra uomini e donne è difficile, ma trovo che comunicare in generale sia difficile. A me ad esempio capita anche con le amiche di avere prospettive così diverse che una frase o un comportamento possono essere interpretati in maniera del tutto diversa dal significato che volevo dargli. Comunicare è difficile ma stimolante, se si ha di fronte una persona ovviamente intelligente con cui vale la pena fare un pò di sforzo.
    Ahimé...è vero poi che molti uomini scappano di fronte a donne forti, che sanno il fatto loro, o che dimostrano comunque un bel carattere...le ammirano come amiche ma spesso le dribblano come partners.
    Sai poi qual'è il problema secondo me???
    Una "marziana", quando si innamora, non dovrebbe tornare ad essere una "venusiana"...è lì che sbaglia...dovrebbe continuare a essere se stessa, con qualche punta di venusianità, volendo, ma giusto un pizzico...
    :) Barbara

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  2. Libri come quello sono nati appositamente per creare problemi a noi donne, instabili e piene di dubbi per natura. Io quindi non lo leggo per non complicarmi la vita ulteriormente. Infatti uno dei motivi primari per cui litigo con il mio lui è che non riusciamo a capirci. Nonostante siano 6 anni che stiamo insieme, ancora non abbiamo capito come parlarci senza rischiare l'incidente diplomatico. Questo mi crea parecchio stress perchè io, quando litigo, ci metto tutta me stessa! Poi, quando scopro che questo litigio infernale che mi sembrava senza uscita era dovuto ad una stupida frase mal interpretata mi innervosisco ancora di più! Quindi, mi dispiace, ma quel libro lo lascio ad altri..

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  3. x Erica: in realtà il libro è stato scritto proprio x aiutare a tradurre dal marziano al venusiano e viceversa! :-))) a me non serve a molto perchè non ho un marziano con cui parlare, ma magari a te potrebbe essere utile, eccome!!!

    x Barbara: è inevitabile tornare ad essere più "venusiane" quando siamo innamorate... è la nostra vera natura. Io la corazza me la metto perchè sono costretta, ma non è il mio vero io. Ne sono ben consapevole...

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  4. io non vi capisco, forse perché vengo dalla Luna. mah...

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  5. Non bluffare, Massi!!!
    :-)))))))))))

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  6. Vero, il libro non può essere stroncato in maniera definitiva, certo lo scopo era la semplificazione dell'argomento.

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  7. va beh, allora!?!? su Neurasia non posso essere ossessionato, qui non posso bluffare!!! rivendico il mio diritto a bluffare!!! eheheheh

    cmq non ho letto il libro.

    per il resto, per esperienza diretta e indiretta, credo che la fetta più grande della comunicazione tra uomo e donna (del genere assimilabile ai rapporti di coppia, quindi escludendo amicizie, parentele, ecc...) nasconda quasi-sempre un non-detto che può essere sintetizzabile in:

    marziano: "me la dai?"
    venusiana: "sei disposto a colmare il mio perenne senso di inadeguatezza e ad assecondare ogni mia aspettativa di sicurezza e stabilità, al fine di tracciare il solco di un progetto comune?"

    ovviamente esistono delle eccezioni (forse) e comunque devo dire che ultimamente le cose stanno un po' cambiando, ma...

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  8. Proviamo a superare il concetto di "difficoltà di comunicazione tra sessi? Proviamo a pensare che molti problemi nascono dal fatto che alcune persone vivono in una dimensione temporale dilatata, ovvero nel "passato" (repressione) o nel "futuro" (angoscia) mentre altre vivono solo nel "presente" (banalità). Smettiamo per cortesia di differenziare tutto tra "maschi" e "femmine" perchè comincio ad annoiarmi, invece considerate le differenze tra "individui". Se il vostro "lui/lei" vi sfugge, insoddisfa, annoia ecc... è un problema di persona e non di sesso. E' un problema di qualità delle relazioni che deriva dal vostro/loro grado di sensibilità, culturà, spiritualità ecc.. la via per la felicità non passa da una soddisfacente relazione uomo/donna (assillo quotidiano per molte persone) ma dall'armonia con se stessi.
    Fine del commento.
    :)

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  9. hai ragione... e un po' torto. Le differenze esistono, eccome. Ci sono però persone speciali che si sforzano di comprendere i modi di comunicazione dell'altro/a. E in questo modo superano le difficoltà. Naturalmente chi non è disposto a comunicare, non ci riesce, punto. Nè con le persone dello stesso sesso, nè dell'altro. Il fatto è che siamo TUTTI diversi... ma le femmine hanno tra loro qualcosa in comune, i maschi pure. Questo è fuori dubbio.
    ...
    Poi c'è il Gibba...
    Ma è una categoria a parte!
    :-)))))

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