venerdì 3 aprile 2009

Il Reuccio fatto a mano

...
(illustrazione di Arthur Rackham - immagine dal web)


O nonna, o nonna! deh com'era bella
Quand'ero bimbo! ditemela ancor,
Ditela a quest'uom savio la novella
Di lei che cerca il suo perduto amor!
— Sette paia di scarpe ho consumate
Di tutto ferro per te ritrovare:
Sette verghe di ferro ho logorate
Per appoggiarmi nel fatale andare:
Sette fiasche di lacrime ho colmate,
Sette lunghi anni, di lacrime amare:
Tu dormi a le mie grida disperate,
E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare.

Da “Davanti a San Guido” (Giosuè Carducci)


Quando ero bambina, in una vecchia antologia dei miei genitori, lessi questo brano di poesia, e mi piacque moltissimo: lo trovavo triste e commovente, e mi chiedevo come andasse a finire poi la storia, ma la poesia di Carducci non lo diceva. Ci volle del tempo per risalire alla fiaba di cui parla il poeta: si tratta de “La storia di re Crin” o più semplicemente “Re Crin”, trascritta da Italo Calvino nella sua raccolta di Fiabe Italiane. È una fiaba imparentata con il mito di Amore e Psiche, poiché narra di uno sposo che non può essere veduto nel suo vero aspetto: di giorno ha l’aspetto di un porco, ma quando la moglie, curiosa, spiandolo nella notte, ne scopre le sembianze bellissime, lui scompare, e lei è costretta a cercarlo per sette lunghi anni.

All’interno della raccolta di Calvino, però, c’è un’altra versione della stessa fiaba, che a me piace ancora di più, perché ha un incipit davvero insolito: la versione, calabrese, si intitola “Il Reuccio fatto a mano” e inizia con una principessa alquanto bisbetica, che non vuole sposare nessuno dei suoi pretendenti:

“Il padre la chiamò e le disse: - Figlia mia, perché non ti vuoi maritare?
- Papà, - lei rispose, - se volete che mi mariti, datemi un cantàro di farina e un cantàro di zucchero che il fidanzato voglio farmelo io con le mie mani.

Ecco qua. Questa tipa a me sta proprio simpatica. Perché si rimbocca le maniche e si mette al lavoro. Sei mesi a setacciare la farina; sei mesi ad impastare. Poi non le piace come è venuto, allora lo disfa e lo rifà di nuovo. Finché non le riesce proprio come lo voleva lei… ma non è finita qui. Il Reuccio adesso è fatto ma non parla. Allora lei lo mette in una nicchia e per altri sei mesi gli canta questa canzone:

Re Pipi fatto a mano,
Senza penna e calamaro,
Sei mesi a setacciarti,
Sei mesi ad impastarti,
Sei mesi per spastarti,
Sei mesi per rifarti,
Sei mesi alla nicchiola
E ti viene la parola!

E, alla fine, i suoi sforzi vengono ricompensati: re Pipi si mette anche a parlare. Questa storia naturalmente va interpretata: secondo me il senso non è che per trovare l’uomo perfetto ce lo dobbiamo costruire su misura… anche se a volte viene da pensarlo… in realtà credo che la fiaba parli della costruzione di una relazione. La protagonista passa sei mesi a setacciare la farina, altri sei mesi a lavorare la pasta… e non esita a disfare tutto e a ricominciare daccapo, quando si accorge che le cose non vanno nel verso giusto. Di sei mesi in sei mesi, il calcolo è facile: due anni e mezzo.
Mi fa pensare a quanto poco noi lavoriamo per costruire le nostre relazioni, a quanta fretta mettiamo nei nostri innamoramenti o nelle nostre amicizie, che magari poi abbandoniamo altrettanto velocemente quando ci accorgiamo di quanto poco ci soddisfino. Con quanta leggerezza ci aspettiamo che le persone si aprano subito al dialogo, che si fidino di noi, quando invece ci vuole tanta di quella pazienza…
Ma la fiaba non finisce qui… dopo tanto lavoro e fatica, salta fuori la rivale invidiosa, che ruba lo sposo alla principessa.

- Mi chiuderò nella mia stanza col mio dispiacere e non voglio più saper niente.-
Ma chiusa nella sua stanza non ci stette molto…

Figuriamoci se una tipa del genere si chiude in una stanza a piangere! Ovviamente, no. Si mette subito in viaggio alla ricerca del suo Reuccio, del resto, è da capire, dopo tutta la fatica che ha fatto…
Non starò a raccontarvi del lungo viaggio della principessa e di come alla fine lei riesca a riprendersi lo sposo, ingannando la rivale, che, tra parentesi, è una potente Maga. Trattandosi di una fiaba, il lieto fine è scontato.

Due parole però le voglio spendere sul protagonista maschile, che per tutto il tempo, mentre sua moglie affronta mille traversie per ritrovarlo, se ne sta a sollazzarsi dalla Maga, senza altre scuse che di essere sotto incantesimo… e quando lei lo ritrova, dorme (gli hanno fatto bere un sonnifero, vabbè…) e alla principessa ci vogliono tre notti di pianti disperati per svegliarlo. Che barba, però! Alla Bella Addormentata è bastato un bacetto! Ma quanta fatica bisogna fare per questi uomini!
...

4 commenti:

  1. Sa prof non avevo mai letto questo post....forse allora non venivo così frequentemente.... comunque non vado a cercare scuse.....quel che è fatto è fatto ma voglio rimediare perchè questo scritto merita davvero un commento.....
    Ha ragione sa.....siamo troppo frettolosi e come si sa:
    "CHI VA PIANO VA LONTANO, CHI VA FORTE VA ALLA MORTE...."
    che altro dire....questo proverbio dice tutto quello che si può dire....
    se qualche volta assaporassimo un po le cose che ci stanno attorno forse riusciremmo a intravedere dietro a ogni singola persona un'altra persona, spesso nascosta, ma che come un tesoro va scoperta.....
    Tante volte bisognerebbe essere come quella principessa...è difficile, ma ne vale la pena alla fine....
    Un bacione Cate
    P.S:comunque gli uomini sono tutti uguali...hanno un'occasione e se la fanno scappare sotto il naso!!!!!che fare....chiudere un occhio?????Forse è il caso no?!?!?!?!?!?!?!?!

    RispondiElimina
  2. Sa comincio a pensare che le donne molte volte non siano di meno!!!!!
    Lei che ne pensa?????
    bacioni Cate

    RispondiElimina
  3. Grazie Caterina di aver aggiunto un commento a questo post! Mi sembrava triste, senza! :-)

    RispondiElimina
  4. Non si preoccupi,prof, ho rimediato al mio errore e poi sono stata contenta di leggerlo....un tesoro nascosto....
    Comunque ho un virus intestinale micidiale.....mia sorella a Natale e io alla Befana....Che sfortuna......Mi serve tenermi su il morale leggendo i suoi post....diciamo che mi alzano l'umore................................ Un bacione e Buona Befana!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Baci Cate

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...