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Nel mio appartamento c’è solo un minuscolo terrazzino, e lo sto riempiendo di vasi. Il primo in assoluto che ci ho messo, quasi due anni fa, è stato quello della salvia. Anche se ancora non ero venuta ad abitarci, mi sembrava consolante che ci fosse già un essere vivente ad aspettarmi in casa. Poi è stata la volta del vaso di alloro. Amo molto l’alloro, ne volevo assolutamente un alberello. Mio padre me ne diede quattro, togliendoli dall’orto. Solo uno è sopravvissuto e ora sta buttando germogli e ramoscelli che osservo tutti i giorni con trepidazione e sollievo.
Quanto tempo e quanta pazienza ci vuole per veder crescere una pianta! Due anni per delle foglie nuove! E quante incertezze… ti domandi se questa sarà la volta buona, se adesso la pianta sia finalmente fuori pericolo, se non arriverà qualche insetto a rosicchiartela proprio sul più bello… tutta la vita è così, una serie di attese, di speranze, piantare e raccogliere, cercare il coraggio di tagliare i rami secchi… e non dire a nessuno del nuovo seme gettato, che finché non spunta, ha bisogno di buio e silenzio…
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