domenica 22 novembre 2009

Giornata mondiale dei diritti del fanciullo

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Ho ricevuto ieri l'altro questa e-mail dal Presidente dell'Associazione SOS Infanzia. Purtroppo l'ho letta solo oggi, perchè ho dei problemi di connessione in questi giorni, ma non credo che pubblicarla con un po' di ritardo tolga qualcosa al suo valore.

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20 Novembre 2009 nel ventennale della Giornata mondiale dei diritti del fanciullo

Nel ventennale della carta dei diritti dell'infanzia dell'ONU che si celebra il 20 novembre, crediamo sia opportuno riflettere sulla testimonianza appena ricevuta che alleghiamo alla presente. Ancora una volta un'ulteriore testimonianza che punta il dito sui reali responsabili della violenza all'infanzia che non sono unicamente riconducibili al pedofilo il quale si alimenta di connivenze spesso in ambito familiare. Rimangono una serie di interrogativi pressanti, comuni denominatori in tante testimonianze ricevute, purtroppo ancora senza sufficienti e adeguate risposte: chi si pre-occupa che tutto questo non accada? Quali scelte politiche, sociali e umane sono state messe in atto per contrastare seriamente questo fenomeno largamente sommerso?
A vent'anni di distanza dalla Convenzione dell'ONU cosa è stato fatto? Purtroppo dopo dieci anni che siamo impegnati in questo fronte dobbiamo amaramente constatare che se da un lato la legislazione in termini di repressione del fenomeno ha tentato di arginare il dilagare dei reati contro i minori, dall'altro lato, quello della prevenzione, c'è un vuoto quasi assoluto.

Mancano serie programmazioni educative e formative a partire dalla scuola di ogni ordine e grado, informazione e formazione alle famiglie, agli operatori sociali ed educatori in generale. E' un tabù culturale che rimane relegato nei meandri della nostra mente salvo poi celebrarlo in manifestazioni ed eventi annuali dove tutti si incensano con dichiarazioni di principio e proclamano buone intenzioni, lasciando poi trascorrere un altro anno per ritrovarci tutti a ridire puntualmente le stesse cose.
Siamo felici che dal Papa al Presidente della Repubblica giungano auspici affinchè agli abusi sui minori si contrappongano adeguate contromisure, ma se alle sacrosante aspettative non sapremo affiancare la concreta attuazione di interventi preventivi temo rimarranno ancora speranze vane.


Graziano Guerra


"Viviamo in una società che si definisce moderna e civile, eppure usiamo e buttiamo i bambini alla stregua di un giocattolo, li usiamo come e quando vogliamo finchè ci fa comodo. [...] Chi mi ridarà la serenità che avevo prima dei miei 5 anni? Chi ridarà a tutti i bambini violati nella loro innocenza una famiglia sana, dei parenti che li facciano sentire tutelati, degli educatori che sappiano cogliere le richieste di aiuto attraverso un tema, dei professionisti capaci che non si limitino a prescrivere pillole ma a raccogliere il grido disperato di aiuto? Forse la Carta dell'Onu? [...] Ciò che continuo a non capire, e a non perdonare, sono tutti i comportamenti adottati dai parenti, a partire proprio dai miei genitori. Non posso scusare chi doveva essere al mio fianco quando avevo bisogno ed aveva la massima responsabilità. Se non sai fare il genitore è meglio che tu non metta al mondo dei figli. Se non sai cosa fare quando capitano queste cose non sei degno di essere genitore. Io ora sono serena, certo i danni causati sono irreparabili, inutile nasconderlo. Ho però raggiunto il mio equilibrio che tuttavia non sarà mai lo stesso di chi ha avuto la fortuna di avere un'infanzia serena. Tutti oggi si preoccupano di fare dichiarazioni sui diritti dei bambini ma la maggioranza di questi si preoccupa quando è già avvenuta la violenza: le leggi, le pene, i bambini abusati….il danno è già fatto. Ma lo vogliamo capire o no che l'obiettivo da raggiungere è fare in modo che tutto ciò non accada? Perché non ci preoccupiamo di formare futuri genitori che sappiano compiere il loro dovere? C'è ora allo studio il patentino per i cani a quando il patentino per i genitori? Dovremmo aspettare che qualche figlio li morda? Il guaio è che se dovessi mordere tutti quelli che mi hanno fatto del male rimarrei senza denti!!! Purtroppo la società guarda con sufficienza questo problema, prego vivamente che non capiti a nessuno, neppure al mio peggior nemico. Grazie Sos Infanzia.
Giuliana"

4 commenti:

  1. C'è da fare ancora così tanta strada.. ogni volta che sento le storie di questi bambini non me ne faccio una ragione. Non capiamo ancora che i bambini sono tutto il nostro futuro, sono la nostra speranza. Vorrei poter io in prima persona fare qualcosa, ma cosa? Cosa possiamo fare noi? Un bacio Mara!

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  2. hai ragione, me lo chiedo spesso anch'io, e pensare che ci lavoro... occorre avere gli occhi aperti e le antenne per captare le sofferenze delle persone... Che spesso soffrono doppiamente, prima per la violenza subita, e poi per l'indifferenza della gente.

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  3. Ha ragione prof....cosa possiamo fare?? D'altra parte sono convinta che molte volte le persone che compiono violenze sono quelle che hanno una sofferenza ancor più grande alle spalle, una famiglia che non li comprende e molte altre cose....perchè non vogliamo capire che alla fine quelli che ci rimettono siamo noi??? Forse se provassimo ad avere più "tatto" con le persone capiremmo meglio chi si nasconde dentro il corpo di chi ci sta accanto(però senza esagerare, voglio dire quando conosci una persona non ti devi fare ingannare 2 volte...), forse allora non ci sarebbe così tanta violenza.....
    Un bacione Cate...
    Spero sia d'accordo....

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  4. @ Caterina: questo è un argomento molto delicato, riguardo il quale tu, che sei ancora giovanissima, hai sicuramente una visione molto diversa da quella che può avere un adulto.
    Per te è ancora presto per pensare di "fare qualcosa". L'unica cosa che ti posso suggerire è di tenere sempre gli occhi bene aperti, e se ti viene un dubbio riguardo qualcuno o qualcosa, di parlarne subito con una persona adulta di cui ti fidi. Hai la fortuna di avere dei genitori attenti e solleciti, questo è un grande vantaggio per te.

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