mercoledì 18 febbraio 2009

Rose

...




Tempo fa una persona mi ha fatto un regalo molto utile: un “organismo probiotico”, non chiedetemi come funziona però... so soltanto che si beve e che devo ricordarmi di mettere tutti i giorni un cucchiaino di zucchero nell’acqua in cui si riproduce.

Si chiama kefir, lo prendo tutti i giorni già da diverse settimane e devo dire che fa bene davvero.
Però mi dispiace ammettere che quando quella persona si è presentata a casa mia con in mano il vasetto pieno di mucillagine biancastra la prima cosa che ho pensato è stata: “Ma regalare rose non si usa davvero più?”

Adoro ricevere fiori, ma è così raro che qualcuno me ne regali, che le occasioni in cui è successo sono tutti ricordi indelebili.
Una di queste la voglio raccontare, perché mi è rimasta particolarmente impressa.

È successo all’inizio della mia carriera lavorativa: non ero molto esperta e mi capitò in prima media una classe difficile. C’era un’alunna in particolare, che aveva un atteggiamento di sfida perenne nei miei confronti. Arrogante come solo i preadolescenti sanno essere, non sapevo come trattarla; non mi sopportava, non la sopportavo.

A maggio, mi aspettò fuori dalla porta della classe con una rosa in mano. Non l’aveva acquistata, l’aveva raccolta nel giardino di sua nonna e avvolta in un pezzetto di alluminio da cucina.

“Che bella!” dissi io, cercando di aggirarla per entrare in classe.
“È per lei, professoressa” mi rispose la mia allieva undicenne.

Non so se rimasi più stupita o più commossa.
“Grazie, cara” le dissi, abbracciandola.
Negli anni a seguire fu una delle mie allieve migliori.

Probabilmente quel gesto gentile le fu suggerito da qualcuno, ma ammirai comunque il coraggio e la semplicità con cui lo mise in pratica. Non è facile per una bambina di 11 anni affrontare una persona adulta. Spesso chiedere scusa e fare il primo passo per una riconciliazione non è facile nemmeno per gli adulti.
In quel momento, con quella rosa tra noi, non avrei saputo dire chi era l’allieva e chi l’insegnante.

Ovunque tu sia, grazie, Veronica.

3 commenti:

  1. Dato che non ho la TV e non sempre faccio in tempo ad ascoltare i notiziari alla radio, ho sentito tardi la notizia del prof accoltellato a... dov'era? Chioggia? Beh, io sono stata più fortunata, evidentemente...

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  2. Cara profesoressa, lei è stata molto fortunata con questa ragazzina ma penso che sia stato un peccato che voi due non abbiate manyenuto i vostri rapporti (almeno così si capisce dalla conclusione)e spero che tra me e lei non sia così comunque se lei ci terrà io verrò a salutarla il più possibile dopo le medie, naturalmente solo se lei vorrà. Ci vediamo presto Caterina

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