L’altro giorno sono entrata in una tabaccheria; fuori pioveva a dirotto e la signora al di là del banco si lamentava del tempo: “Non la smette più! A casa ho i termosifoni accesi tutto il giorno, come in pieno inverno!”
L’ho guardata e ho pensato: “Ma siamo in pieno inverno!”
La primavera inizia il 21 marzo, troppo spesso ce ne dimentichiamo. Pensiamo che il tempo e le stagioni dovrebbero docilmente adattarsi alle nostre esigenze, ma questa è un’illusione, forse ce la siamo creata quando ci siamo abituati all’uso del telecomando.
Questo è ciò che penso. Molte sono le cose che non possiamo prevedere né cambiare; forse dovremmo iniziare ad accettarlo.
Anni fa ho scritto una serie di poesie a febbraio. È passato molto tempo, ma mi piacciono ancora, perciò mi sono decisa a pubblicarle, dato che Internet me ne dà la possibilità. Alcune sono già state pubblicate (in ordine sparso) sul blog di un amico che non smetterò mai di ringraziare per l’opportunità che mi ha offerto in un periodo in cui non sapevo nemmeno cosa significasse la parola “blog”.
Qui, dato che siamo nella stagione giusta, inizierò dalla prima, anzi, dall’introduzione.
“La primavera a Febbraio” è una raccolta di 15 poesie scritte nell’arco di un mese circa, tra la fine di gennaio e febbraio 2001. Non mi era mai capitato di scriverne tante in un così breve lasso di tempo, ciò le ha rese parte di un unico discorso su un unico tema ed è per questo motivo che ho deciso di riunirle sotto un unico titolo. Quale fosse il tema l’ho scoperto solo leggendole più tardi: in quello strano periodo infatti ero troppo presa dalle mie emozioni e dall’urgenza di fermarne in qualche modo il flusso così violento.
Mi sono sempre rimproverata la frammentarietà delle mie produzioni, sia pittoriche che scritte, ma specialmente di quelle scritte, che mi vengono di solito in momenti improbabili, mentre guido, ad esempio, o poco prima di addormentarmi, quando sto letteralmente crollando dal sonno e non sono del tutto certa di ciò che sto pensando.
All’inizio, mentre le scrivevo, credevo che quelle di “La primavera a Febbraio” fossero semplicemente poesie d’amore, ma in realtà non è così. Direi piuttosto che il tema è quello della difficoltà che si prova a lasciarsi andare ai sentimenti e soprattutto ad esternarli; è quello della paura dell’altro e della voglia di ribellarsi a questa paura.
L’amore, come tutte le altre vicende importanti della vita, può arrivare all’improvviso, cogliendoci impreparati, come un evento meteorologico fuori stagione. Quando ciò accade ci sentiamo travolti dall’indecisione, impreparati a gestire gli eventi, ed inevitabilmente andiamo in crisi.
Ciononostante una crisi porta sempre con sé un seme di novità e di crescita se solo lo si sa cogliere. Ho tentato di far questo scrivendo, annotando giorno per giorno, come in un diario, quello che succedeva dentro di me, nella speranza, più che nella convinzione, che fosse qualcosa di condivisibile e di comune.
Mara Bagatella 27/05/01
"La Primavera a febbraio" - Mara Bagatella 2001 - tecnica mista su carta
L'altra sera rientravo
e respirando l'ho sentita
mentre infilavo la chiave sul portone.
Mi sono voltata
verso la notte chiara:
- Cosa fai già qui?-
Era la Primavera,
ne sono certa,
a spasso per l'aria
di fine gennaio
forse sfuggita
da una fessura dimenticata
della casa del Tempo.
Mara Bagatella - 26 (?) gennaio 2001
fantastico! brava!!! :)))
RispondiEliminamax
... grazie... ma è stata una faticaccia! E ancora non ho capito ben bene come funziona... pian pianino metterò anche i link ai blog degli amici!
RispondiElimina:-)
un po' alla volta... :)
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