M. C. Hescher, Drawing Hands, 1948 |
Il poeta dev’essere ostinato
come il cane che scava in cerca d’ossa.
A setacciare parole
non sono buoni tutti:
il poeta dev’essere paziente.
Il poeta dev’essere pignolo
mentre osserva cadere goccia a goccia
il distillato dei suoi pensieri
nel vaso fragile della poesia.
E poi, alla fine, il poeta dev’essere distratto
e svagato, pure,
e noncurante
così da gettare ogni cosa
alle sue spalle
e lasciare che germoglino
parole
come sementi
nel ventre
del tempo.
Mara Bagatella, 6 febbraio 2012
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