Ho deciso di ripubblicare anche i 10 post con cui, nel 2009, ho commentato la lunga poesia di un grandissimo autore: T. S. Eliot. Un lungo lavoro che mi ha messo nelle condizioni di guardare dentro me stessa, in profondità. Questo è l'effetto che produce la vera poesia sull'animo umano. Così come tutta la vera Arte. Diventa per noi uno specchio dal quale emergono frammenti di sè che non conosciamo, o prendiamo poco in considerazione, o dei quali addirittura, a volte abbiamo paura.
...
THE LOVE SONG OF J. ALFRED PRUFROCK
by: T.S. Eliot (1888-1965)
S'io credesse che mia risposta fosse A persona che mai tornasse al mondo,
Questa fiamma staria senza più scosse. Ma perciocché giammai di questa fondo Non tornò vivo alcun, s'i' odo il vero,
Senza tema d'infamia ti rispondo.
Let us go then, you and I,
When the evening is spread out against the sky
Like a patient etherized upon a table;
Let us go, through certain half-deserted streets,
The muttering retreats
Of restless nights in one-night cheap hotels
And sawdust restaurants with oyster-shells:
Streets that follow like a tedious argument
Of insidious intent
To lead you to an overwhelming question ...
Oh, do not ask, "What is it?"
Let us go and make our visit.
Il canto d'amore di J. Alfred Prufrock (1917)
Allora andiamo, tu ed io,
Quando la sera si stende contro il cielo
Come un paziente eterizzato disteso su una tavola;
Andiamo, per certe strade semideserte,
Mormoranti ricoveri
Di notti senza riposo in alberghi di passo a poco prezzo
E ristoranti pieni di segatura e gusci d'ostriche;
Strade che si succedono come un tedioso argomento
Con l'insidioso proposito
Di condurti a domande che opprimono...
Oh, non chiedere « Cosa? »
Andiamo a fare la nostra visita.
Non
chiedetemi perché mi piace Eliot, non ve lo saprei dire. Me l’hanno
chiesto anche all’esame di Maturità al Liceo (e mi era stato detto: “te
lo chiederanno, perché ti piace”) ed ho fatto la pessima figura di non
saperlo spiegare, nemmeno parlando in italiano…
Anche
all’Accademia di Belle Arti, ho fatto una pessima figura grazie ad
Eliot: il lavoro di illustrazione di “The love song of J. Alfred
Prufrock” è quasi sicuramente il più brutto di tutta la mia carriera di
studentessa… eppure io amo questo autore, amo questa poesia e per
illustrarla avevo messo tutto l’impegno possibile…
Il
professore di Letteratura se ne accorse subito: chiuse il book che avevo
preparato con tanta fatica durante l’estate e mi interrogò per oltre
un’ora, su tutti gli autori che aveva spiegato durante l’anno… escluso
T. S. Eliot.
Me ne uscii dall’aula con un trenta sul libretto, ma sconsolata e delusa: let us go then, you and I…
perché amo tanto Eliot? Cos’è questa tensione che riesce a
trasmettermi? Questa malinconia? E perché non riesco, io, pittrice, a
tradurre in immagini queste, che sono immagini/ parole/ immagini, poesia
visiva?
Streets that follow like a tedious argument
Of insidious intent
To lead you to an overwhelming question ... qual è la domanda opprimente?
…
Oh, do not ask, "What is it?"
…
(...continua)
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