domenica 21 marzo 2010

Il confine

...

(immagine dal web)

È mattina, lo so, ma non voglio ancora aprire gli occhi. Sono andata a letto tardissimo stanotte, ed ora me ne sto ad occhi chiusi, stordita, su quel confine sottile che sta tra la veglia e il sonno. Sono momenti speciali, questi, momenti in cui ti trovi tra due mondi… e se fai attenzione riesci a comunicare con entrambi.

Per questo l’ho sentito? Una presenza reale, fisica, accanto a me.
Sul letto che, ne sono ben cosciente, DOVREBBE essere vuoto. Un brivido lungo la schiena. Paura. Eppure aspetto… che altro potrei fare? La mente è sveglia, il corpo dorme ancora. Non posso muovermi.

E poi… la presenza è benevola, lo “sento”. È paterna. Cosa vuole? Ora lo so, vuole che mi svegli.

Svegliati, Mara, svegliati.
Non sta parlando, ma avverto lo stesso un tono di preoccupazione.

Svegliati.

Apro gli occhi, allungo una mano verso il comodino. L’interruttore fa “clic”, ma nessuna luce si accende. Manca la corrente? Come mai?

Mi alzo, tiro su la tapparella. Buio, ancora. Non è giorno? Ma si, ma si che è giorno… qualcosa vedo, fuori dalla finestra, è un nuvolone nero, basso e minaccioso, si avvicina alla casa a gran velocità… è già qui.
Una luce fioca, intermittente, si accende a stento sul comodino. Come se la corrente arrivasse a sbalzi. Esco a tentoni dalla camera, vado in cucina. La porta-finestra è spalancata… oddio… la porta finestra non c’è!
È stato il temporale? Ma quando? Come? Possibile che il rumore di una finestra divelta non mi abbia svegliata?

La mia coniglietta domestica mi guarda spaesata dal centro della stanza. La sua gabbia, dov’è? È sparita anche quella!
Devo prenderla, tenerla con me finché non arriva qualcuno a soccorrermi… qualcuno? Chi? In mezzo a questo uragano?

Mi metterò in un angolo, rincantucciata, finché non passerà… finché… non ho più nemmeno paura adesso… e non è poi tanto strano. Sono ancora nel mio letto ed apro gli occhi. Questa volta, davvero.
...

5 commenti:

  1. Ombra del corpo che si ostina ed offre
    l'inquietudine amara che non sazia,
    scegli la miglior notte per tenermi
    confinato nel tuo abisso, al buio, ai fianchi,
    al mare nero che non ha levante
    F.Scarabicchi

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  2. è un vero e proprio incubo... che paura! meno male che era solo fantasia... spero che il risveglio sia stato meno traumatico e che la giornata trascorra piacevolmente. a volte vorrei poter interpretare i sogni e capire qualcosa di loro...invece...
    ciau

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  3. Che sogno inquietante.. quelli che sembrano veri sono i peggiori. Io mi porto addosso il loro disagio per tutto il giorno..

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  4. Santo cielo!!!!!! è pazzesco...un vero incubo...penso che non sarei più riuscita a stare in casa sola....
    a volte però succede anche nella vita quotidiana, si viene catapultati dentro a delle tempeste, magari altrui ma si è costretti a viverci.... per fortuna non si è mai soli, accanto a lei nel letto c'era qualcuno, la sosteneva...basta saper scovare gli aiuti a volte nascosti...
    un bscione Cate :-*

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  5. Già....a volte i disagi rimangono per l'intera giornata....baci

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