martedì 1 dicembre 2009

SOS Infanzia: Riguardo ad Internet

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Qualche tempo fa mi è arrivata una lunga e-mail circolare del Presidente dell'Associazione SOS Infanzia, che avvertiva gli iscritti e i simpatizzanti di aver abbandonato (come associazione) il social network "Facebook" e ne spiegava le motivazioni.
Mi piace moltissimo il modo di scrivere di quest'uomo, la passione che mette nelle battaglie della sua Associazione, e gli ho chiesto il permesso di pubblicare, almeno in parte, la sua lettera (dato che è lunghissima).
Ho trovato infatti molto interessanti le sue osservazioni sul rapporto che corre tra educazione e nuove tecnologie. Spero che troviate il tempo per leggerle con attenzione, e se vi interessa, anche di visitare il sito dell'Associazione:

www.sosinfanzia.org

Questa non vuole essere una battaglia “contro” Facebook ma un impegno “per” i minori, sempre con l’obiettivo di essere per loro modello di riferimento nel tentativo di favorire sistemi di comunicazione e di relazione che favoriscano le esperienze reali e interpersonali piuttosto che virtuali.
Internet è uno strumento indispensabile e fondamentale per le comunicazioni, la conoscenza, ed ha favorito in modo innovativo a veicolare la globalizzazione anche del sapere.
E’ uno strumento, un elettrodomestico al pari di un televisore ed è pericoloso solo in base all’uso che se ne fa soprattutto in rapporto all’utilizzo che ne fanno i minori.
E’ dimostrato e riportato in letteratura che quanto più tempo un bambino passa davanti a uno schermo, tanto meno egli risulta socievole ed altruista, proprio perché in lui si riducono i tempi e le opportunità, e di conseguenza le motivazioni all’esperienza.
Sentiamo il dovere di non favorire l’ipocrisia e la falsa coscienza di una rappresentazione virtuale dell’esistenza, dove saltimbanchi, buffoni ed imbonitori uniformano la cultura popolare nel nulla televisivo per esempio, o dove le conoscenze virtuali diventano per i nostri ragazzi un modo per
nascondersi e spostare sempre più in avanti il momento fondamentale per fare esperienze reali e maturare. Se i nostri giovani trovano spazio solo all’interno di una stanza chiusa o di un monitor significa che noi adulti abbiamo rinunciato al nostro ruolo di guida e di modello per i giovani
cedendo, arrendevolmente, il posto prima alla tv ed in ultima analisi alle nuove tecnologie informatiche, ad internet.
Internet che proietta in un mondo che non è quello reale, che non è quello dello spazio fisico, ma è senza spazio, senza confini fisici.
Questa società ha bisogno di veri padri e vere madri, di insegnanti motivati e di umili animatori, di educatori, insomma, che con amore e donazione sappiano essere modelli di riferimento dimostrando quanto è più bella una vita costruita sull'amore, sulla giustizia, sulla onestà, sul rispetto reciproco, sulla verità.
E quando un bambino o un adolescente avrà acquisito i valori più importanti , non solo distoglierà la sua attenzione dalle cose vuote, ma avrà imparato a dare un senso profondo alla propria esistenza.
I nostri giovani scappano e si nascondono in internet perché non abbiamo fornito una prospettiva diversa dal fallimentare e ossessivo luogo di rappresentazione, alla concretezza della logica di mercato che valorizza solo ciò che possiede un valore immediato o un interesse di tornaconto
personale.
Oggi vale solo ciò che è rappresentato su un video, poco importano i contenuti in un mondo virtuale dove ogni cosa ne vale un’altra.
Ci dobbiamo impegnare per riaffermare i veri valori della vita, incentivando forme diverse di socializzazione. Formazione ed educazione che consista nello stimolare il recupero e la valorizzazione di una risorsa interiore, di una forma mentis creativa e ricreativa, risvegliando una coscienza personale, individuale, di cui ogni soggetto costituisce un’esperienza, una vita ed un dialogo vero che possano riunire, fare incontrare le persone tra di loro per ritrovarsi nell’insieme di persone diverse.
E’ importante promuovere valori educativi e culturali che mirino ad ottenere il fondamentale obiettivo di recuperare e tutelare le specificità di ogni singolo minore nella loro unicità.
Porre in atto un argine diffuso e condiviso contro la violenta invasione del pensiero unico veicolato dai massmedia e al tentativo di uniformare le coscienze che la cultura consumistica ha l’esigenza di ottenere.
Forse un po’ tutti noi adulti ci siamo nascosti, impauriti forse dalle nuove tecnologie, sicuramente impreparati ma siamo anche capaci di accettare la sfida educativa e ritrovare lo stimolo e la forza di insegnare ai nostri figli non a nascondersi in internet ma magari di giocare a nascondino.

Il Presidente Graziano Guerra

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4 commenti:

  1. Complimenti Sig. Guerra. E' una lettera intelligente e condivisibile in tutti i suoi contenuti. Questi concetti dovrebbero essere diffusi in ogni contesto e invece assistiamo ogni giorno, tramite i mass media, a una sorta di avvilimento sociale e culturale generalizzato, a tutti i livelli. Grazie Mara per averla pubblicata.

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  2. Il Sig. Guerra scrive molto bene, ma soprattutto l'associazione che presiede è veramente attiva e operativa in un contesto delicato e difficile. Averne di persone così!

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  3. Il senso di irrealtà sta crescendo a dismisura ed invade i nostri spazi più privati. Educare oggi equivale ad una battaglia con un nemico insidioso perchè sorridente, ma fatto di gomma. Ti ringrazio Mara per questa lettera e seguirò il
    tuo blog. Un saluto anche al sig. Guerra. Romina

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  4. Grazie a te Suomii per il tuo commento. Seguo l'Associazione SOS Infanzia da qualche anno, credo che attività come queste abbiano bisogno di essere maggiormente valorizzate, seguite, sostenute. Continuerò a postare le lettere del Sig. Guerra, dal momento che me ne ha dato il permesso.
    Complimenti anche a te per il tuo blog, gli ho dato un'occhiatina veloce, ma credo valga la pena di tornarci con calma! :-)

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