Se un uomo non è disposto a morire per le sue idee, o non vale niente lui o non valgono niente le sue idee.
Ezra Pound
Gironzolando nel web, ho trovato questa citazione, sul sito di un blogger di mia conoscenza. Bisogna ammettere che sono parole forti, che ti suscitano dentro delle domande… Sinceramente non saprei dire se sarei disposta a morire per le mie idee.
A fare un’affermazione del genere mi sentirei presuntuosa. Perché parlare è facile, ma bisogna vedere se, poi, alle affermazioni seguono le azioni.
Tanto per cominciare mi sono fatta delle domande sull’autore della frase in questione: chi era Ezra Pound? Si è comportato in modo coerente con le sue parole?
Sapevo che Ezra Pound era un poeta e uno scrittore, perché l’ho trovato citato negli scritti di T. S. Eliot. Per il resto mi è bastato dare un’occhiata a Wikipedia. In effetti, Ezra Pound è stato un personaggio che ha pagato per le sue idee, con la prigionia e l’internamento in un manicomio criminale, addirittura. Non so giudicare se poi le sue idee fossero giuste o meno, certo è che lui le ha espresse, in un periodo storico non facile, e ne ha sofferto le conseguenze.
Ed io?
Sarà che io non ho mai la certezza assoluta su nulla, non ho mai la risposta in tasca, sono sempre presa da mille dubbi. Tuttavia, pur con i miei mille dubbi vado avanti, cerco comunque di camminare… cerco. Camminare senza avere certezze assolute, farsi domande in continuazione è faticoso, è come camminare in una foresta senza cartina né bussola.
La parte positiva, in tutto ciò, è che mi sento libera, di cambiare idea, di cambiare strada se voglio.
E, certo, non mi sento disposta a morire per qualche cosa che potrebbe non avere un valore assoluto.
So che per le mie idee sono disposta a vivere.
Anche a far questo, credo ci voglia coraggio. Inoltre, ho come la sensazione che a vivere per le proprie idee si faccia più fatica che a morire…
Non credo che le persone votate alla morte per le loro idee siano per forza di cose degli eroi. Quelli che fanno gli attentati suicida, ad esempio, sono sicuramente convintissimi delle loro idee, e altrettanto sicuramente da qualcuno sono considerati eroi, ma io non sono dello stesso parere.
Secondo me i veri eroi sono persone che vogliono vivere, e portare a termine quello che hanno iniziato. Anche se sanno che è rischioso, anche se, magari, hanno paura. Credo che soltanto chi ha un forte attaccamento alla vita è disposto a lottare per cambiare le cose, per creare un mondo migliore. Chi corteggia la morte è soltanto alla ricerca di una gloria personale.
Sarebbe sufficiente un briciolo di coerenza in più, da parte di tutti, per rendere il mondo in cui viviamo un posto migliore. Un briciolo, non una tonnellata… altrimenti dalla coerenza si passa al fanatismo, e quella tonnellata diventa di tritolo.
...
Bellissima la citazione! Morire forse no, ma combattere fino ai penultimi respiri si. Mi ha proprio incuriosita questo Ezra. cerchero' di conoscerlo meglio.
RispondiEliminaUn saluto
Mi fa piacere che ti abbia incuriosita. Il blog dovrebbe servire a questo, a lanciare idee, a suscitare curiosità. A volte Internet ci spinge a restare in superficie, piuttosto che ad approfondire. Questo a me non piace. La potenzialità per darci nuove conoscenze ce l'avrebbe...
RispondiEliminaConcordo in pieno. Io non sarei disposta a morire per le mie idee, dato che queste cambiano ad una velocità impressionante! Come dici tu, credo anche io che sia più coraggioso vivere per le proprie idee, piuttosto che morire.. Poi, certo, forse ci trovassimo nella situazione di dover scegliere, allora magari sarebbe diverso... chissà.. un bacio!
RispondiEliminaInteressante punto di vista. Davvero.
RispondiEliminaPiù che altro è difficile prevedere come ci si potrebbe comportare di fronte ad un evento reale. Me lo sono chiesto mille volte, ma non si costruisce nulla con i "se".
RispondiElimina"Se mio nonno avesse le ruote sarebbe un carretto" dice il proverbio. Cosa farei se fossi messa alle strette? Non lo so. A volte sono eccessivamente prudente, altre volte agisco d'istinto. Non c'è una regola precisa. E le cose di cui sono davvero convinta sono talmente poche...
Però mi piacerebbe un mondo in cui non ci fosse bisogno di eroi. Abbiamo bisogno di eroi quando le cose vanno molto, ma molto male...
Ciao Mara,conoscevo la frase di Ezra Pound, ma il tuo post, così ragionato,mi ha portato a questa riflessione: non credo che una persona riesca a prefiggersi di morire per un'idea. Penso piuttosto che un'idea riesca ad attecchire in una persona che si dispone come terreno fertile, e questa persona e l'idea incominciano ad intrecciarsi in maniera tale che rinnegare l'idea sarebbe come rinnegare sè stessi.
RispondiEliminaQuesta specie di unione simbiotica mi fa molta tenerezza. Perchè credo che un uomo, solo nei suoi mal di stomaco e puzze varie, senza una buona compagna come una buona Idea, perda uno spicchio del suo stesso significato...Vabbè, mi mangio un pezzo di cioccolato (che è una buona idea) :-)))
Morale: ho dei lettori davvero straordinari! :-)))
RispondiEliminaIn effetti, sarà l'orario, ma ho anch'io un certo languorino...
Ieri il papa ha detto che l'uomo non può vivere senza amore. Io dico che non si può vivere senza cibo e senza salute e che è facile parlare di amore con la pancia piena. Ezra Pound non l'ho ancora conosciuto, forse perché ho dovuto dedicare molte ore della mia vita a procurarmi del cibo. Però ho letto che è vissuto la bellezza di 87 anni, in un periodo storico dove la vita media poteva essere di 50-60 anni, tra due guerre, tra miserie e crisi mondiali. In quel periodo, mentre i notri avi si procuravano il pane, lui poté viaggiare con la prozia in Europa e frequentare i migliori college e i migliori circoli culturali. Immagino che in quei contesti gli sia stato facile enunciare certe verità assolute, come il difendere i pregi del fasciscmo, mentre in Italia i fasci deportavano gli ebrei e lui se ne stava beato tra i nobili veneziani. E difese così strenuamente le sue idee che quando tentarono di ingabbiarlo lui cadde in depressione e i suoi amici, gente dalla calligrafia nobile, poterono liberarlo con il sotterfugio dell'infermità mentale. In siffatta maniera, il nostro nobiluomo potè tornarsene libero a Venezia e finire lì i suoi ultimi anni di vita. La storia siamo noi. Viltà e coraggio sono vuote categorie che dovrebbero essere prezzate con la pesa della vita.
RispondiElimina;)
m.
Aspettavo il tuo commento, Massi... ;-)
RispondiEliminaLa cosa che mi lascia perplessa (e per questo ho scritto il post) è l'uso e l'abuso di queste frasi celebri, questi "aforismi" che saranno pure delle perle di saggezza, ma tolte dal contesto di uno studio approfondito del personaggio che le ha dette o scritte, a me fanno arricciare il naso. Una parola, una frase, possono racchiudere tanti significati... stiamo all'occhio...
condivido in pieno.
RispondiEliminam.
:-(
RispondiEliminami sento un pò maltrattato! :-P
a me piaceva tanto la frase, a prescindere da chi l'ha detta, ma perchè si adattava molto a quello che stiamo vivendo. ha vari significati, anche se si usano le stesse parole, acquisisce un valore differente ogni minuto.
ad ogni modo sono d'accordo, purtroppo...
starò più attento alle prossime frasi!
Vedi, Ema, la tentazione di semplificare ciò che si prova o ciò che si vive è forte... anche perchè viviamo sempre così di fretta... in fretta vogliamo racchiudere ciò che proviamo in concetti semplici, così immaginiamo che gli altri ci capiranno meglio. Ma è davvero così? Non è che semplificando poi la gente capisce ciò che vuole?
RispondiEliminaOddio, in realtà quando si tenta di racchiudere un concetto scrivendolo si semplifica SEMPRE. Però a me sembra che ultimamente si esageri.
Ci sono i mass-media che ci riempiono la testa di slogan... frasi brevi come spot, costruite apposta per ronzarci in testa di continuo. Che magari non ci piacciono, ma poi finiamo per esprimerci anche noi allo stesso modo. Senza approfondire più nulla, dimenticandoci la bellezza della complessità.
Ma forse sono io che ho torto.
Forse aveva ragione Lucio Battisti:
"troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante..."
Non è certo una critica a te Ema. Semmai a Pound, se è possibile. :)))
RispondiEliminaCiascuno recepisce i messaggi secondo i propri princìpi, le proprie conoscenze e aspettative.
Evidenzio solo la complessità e relatività della vita, che non è sintetizzabile in una frase (come spiegato meglio di me da Mara), ma questo non significa nulla da un punto di vista "etico". Anch'io utilizzo a volte aforismi nel blog, perché (come sarà capitato anche a te) in quel momento mi sembra che esprimano bene una certa aspettativa di vita.
La questione che più mi interessa è più legata alla coerenza tra quello che si dice e come si vive. E se dovessi applicare la massima di Pound a certi aspetti significativi della sua vita (che ho letto qua e là), direi che Pound o non vale niente oppure le sue idee non valgono niente (compresa la sua stessa massima!). :)
Per me conta la vita, l'esempio, non tanto le parole. Giustamente Mara sottolinea che siamo bombardati di spot, frasi brevi, battute, colpi di scena, ecc...
Mancano però gli uomini, quelli veri, non gli eroi del cinema o dei media, ma quelli che forse non morirebbero per un'idea, ma cercano tutti i giorni di essere onesti, con se stessi e con gli altri. Nella vita quotidiana, semplicemente.
;)
m.
Ecco, l'ultima cosa che hai scritto, Massi, mi piace moltissimo... Se penso che i veri eroi sono quelli che cercano di essere semplicemente onesti nel loro quotidiano, allora ne vedo davvero tanti attorno a me. E mi sembra di poter essere (almeno un po') ottimista. Se invece l'eroe è il "superman" della situazione, quello che arriva e sistema tutto, il re taumaturgo che fa i miracoli... beh, allora meglio restare a letto la mattina, e tenere la testa ben bene sotto le coperte perchè sforzarsi a cosa serve?
RispondiEliminaA me sembra che ultimamente la gente si affidi troppo a personaggi così... ma sono solo illusioni, create ad arte: è solo con la fatica quotidiana, con la pazienza e la collaborazione che si può cambiare questa società. Chi sogna l'arrivo dell'eroe si sveglierà presto o tardi tra le braccia della disillusione...
Secondo me non mancano gli eroi, come li intende massi. solo che non li notiamo perchè non guardiamo. mi piace soffermarmi ad osservare le persone che parlano da un pò lontano, in modo che non mi possano vedere, non persone abituate a farlo, tipo i politici, ma gli amministratori locali, piuttosto che padri di famiglia. spesso si trovano Signori che non hanno nulla da invidiare agli eroi "tradizionali".
RispondiEliminanon so se quello che ho scritto ha senso... in caso, perdonatemi!
Tante cose non notiamo perchè non guardiamo... ha senso, si.
RispondiEliminacerto che ha senso... e anche un bel senso! :)))
RispondiEliminaciao
m.