lunedì 19 ottobre 2009

ASPETTANDO I BARBARI

...
Che aspettiamo, raccolti nella piazza?


Oggi arrivano i barbari.


Perché mai tanta inerzia nel Senato?
E perché i senatori siedono e non fan leggi?


Oggi arrivano i barbari.
Che leggi devon fare i senatori?
Quando verranno le faranno i barbari.


Perché l’imperatore s’è levato
così per tempo e sta, solenne, in trono,
alla porta maggiore, incoronato?


Oggi arrivano i barbari.
L’imperatore aspetta di ricevere
il loro capo. E anzi ha già disposto
l’offerta di una pergamena. E là
gli ha scritto molti titoli ed epiteti.


Perché i nostri due consoli e i pretori
sono usciti stamani in toga rossa?
Perché i bracciali con tante ametiste,
gli anelli con gli splendidi smeraldi luccicanti?
Perché brandire le preziose mazze
coi bei ceselli tutti d’oro e d’argento?


Oggi arrivano i barbari,
e questa roba fa impressione ai barbari.


Perché i valenti oratori non vengono
a snocciolare i loro discorsi, come sempre?


Oggi arrivano i barbari:
sdegnano la retorica e le arringhe.


Perché d’un tratto questo smarrimento
ansioso? (I volti come si son fatti seri!)
Perché rapidamente e strade e piazze
si svuotano, e ritornano tutti a casa perplessi?


S’è fatta notte, e i barbari non sono più venuti.
Taluni sono giunti dai confini,
han detto che di barbari non ce ne sono più.


E adesso, senza barbari, cosa sarà di noi?
Era una soluzione, quella gente.




(Costantino Kavafis, 1863-1933)


traduzione di Filippo Maria Pontani
Questa poesia fu tradotta anche da Eugenio Montale nel 1946.
...


Dedicata a Massimiliano, non so perchè... perchè ho pensato a lui leggendola.
...

5 commenti:

  1. Bellissima! Hai un gusto poetico che mi piace un sacco! Ripeto, avrei voluto una prof come te! Bacio!

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  2. mi fa piacere che sia piaciuta anche a te!
    :-) in ogni caso non avrei potuto insegnarti letteratura...

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  3. Io mi ritengo fortunata ad avere 1 prof come lei anche se non insegna letteratura perchè l'arte con lei è poesia...
    Un bacio Cate

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  4. Grazie per la dedica, davvero ben accetta. Certo il testo è veramente attuale, come tutte le grandi opere: eh già... ogni epoca ha i suoi barbari... Non credo che tu abbia pensato a me solo perché qualche amico mi chiama 'il barba'... Eheheh... ;)

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  5. Credo che i barbari di Kavafis siano un simbolo.
    Quante volte la società, ovvero NOI, non ci muoviamo, restiamo immobili, senza far nulla perchè... tanto, sta per succedere qualcosa. Sta per arrivare qualcuno. Qualcuno che farà al posto nostro, o che demolirà ciò che abbiamo costruito, perciò: a che serve faticare ancora?

    I barbari sono il nostro alibi. E se ad un certo punto, invece, non succede niente, non arriva nessuno?
    O peggio: se scopriamo che, nel frattempo, i barbari siamo diventati noi?

    (scusate la poca chiarezza, ma anch'io ho un alibi: è la febbre!)

    RispondiElimina

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