...
Ieri notte ho riletto Eliot.
Ti ricordi la nebbia gialla
e i banchi verdi del liceo?
Ho frugato tra le rovine
ieri notte
unreal city
cercando
non so che cosa.
Ieri notte ti guardavo
eri al di là del vetro
di una porta di palazzo Zabarella.
Ed ero un’astronauta nello spazio buio
e tu un alieno
nella tua astronave.
Io ti guardavo dall’oblò
mentre mi passavano accanto
frammenti spogli
di universi vuoti.
Sono tornata a casa
con negli occhi
il mio riflesso
sul finestrino del treno.
Nient’altro che la mia faccia
sulla superficie di vetro
della notte.
Mara Bagatella - 20/02/01
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
Prima che arrivi il mio critico letterario preferito a commentare, dico subito che questa è una delle mie preferite della raccolta. :-)
RispondiEliminaRileggerla mi emoziona ancora tanto e mi fa venire in mente mille frammenti di immagini... troppe. Infatti non sono riuscita a crearle un'illustrazione soddisfacente.
ciao Mara, questa poesia è davvero bella, anche una sola lettura ti dona un sacco di emozioni. E' bella, perchè trasmette qualcosa, forse non le stesse cose che ricorda a te, ma è pur sempre una cosa unica, indescrivibile che solo una poesia può dare.Sai, mi sembra tanto un tuffo nel passato...è bellissima. Un bacio Cate
RispondiEliminagrazie Caterina :-)
Eliminasai che quando l'ho pubblicata ho pensato proprio a te? Mi sono chiesta se ti sarebbe piaciuta, proprio perchè sei tanto giovane e mi pareva che non potessi capire i "tuffi nel passato"!
Sei eccezionale :-)
Spero che ti capiti presto di leggere qualche poesia di Eliot, e capirai meglio anche questa... Se vai sull'etichetta "Prufrock" di questo blog puoi leggere "a puntate" una bellissima poesia di T.S. Eliot, la sua più famosa, che ho pubblicato e commentato 3 anni fa. Bacioni!
Ho sempre creduto sciocca la falsa modestia: chi scrive o crea sa sempre il valore da assegnare al frutto del proprio ingegno e difficilmente sbaglia. Questa, tra quelle lette finora, e' la vera poesia, quella che sale e trascende, insegna, guida e fa male. Perché una vera poesia sara' sempre uno schiaffo alla mediocrità e gli schiaffi veri si ricordano per sempre.
RispondiEliminaMi fa piacere che tu scriva così perchè ho tenuto le migliori per ultime (migliori sempre secondo me) e sono curiosa di scoprire quanto coincidano i nostri gusti :-)
EliminaAd ogni modo, come ti sei reso conto anche tu, fanno tutte parte di un unico discorso e non me la sento di toglierne nemmeno una dalla raccolta, anche se alcune, a rileggerle dopo anni mi lasciano perplessa... ma solo se le leggo slegate dalle altre, fuori dal contesto, altrimenti no...