lunedì 16 gennaio 2012

Domande

...
Tempo: 20 anni fa, circa, estate assolata.
Luogo: bordo piscina, di quelli erbosi e ombreggiati da alberi e non da ombrelloni.
Io avevo 20 anni, lui 17 e dei bellissimi occhi castani, con lunghe ciglia nere. Mi si avvicina e mi chiede, quasi sussurrando (che non lo sentissero gli altri maschi della compagnia): "Mara, ma di cosa parlano tra loro le ragazze?" Nel suo sguardo brillavano pagliuzze dorate e un'atavica curiosità.
"Parlano di ragazzi, Luca. Di che altro vuoi che parlino?"


Tempo: 2 mesi fa, circa.
Luogo: cucina di casa mia.
Io e la mia amica chiacchieriamo e ceniamo insieme (pizza d'asporto) e la conversazione è accesa, come sempre con lei, che è una giovane donna intensa e nervosa, dalla bellezza strana e dalla parlantina vivace. Di cosa stiamo parlando? Di uomini, naturalmente. La sua domanda mi colpisce alla sprovvista, però: "Mara, e come fai a sapere quand'è che sei veramente innamorata?"
La risposta ci ho messo un po' ad elaborarla. Le ho telefonato, qualche giorno dopo e le ho detto: "Per me, capisco che sono innamorata di qualcuno quando a quello di prima non ci penso più. E se pure ci penso è con distacco e indifferenza."


Gennaio 2012. Di cosa stiamo parlando? Quali sono le domande che ci facciamo l'un l'altro? La crisi, il lavoro, che c'è o che non c'è. Le privatizzazioni. Ci vogliono scippare il referendum sull'acqua. Il naufragio della nave da crociera. Il capitano che se ne va prima di aver messo in salvo i passeggeri e l'equipaggio (non ha mai guardato Titanic, si capisce).
La fine del mondo. I Maja. 


Non ci riesco. Non riesco a interessarmi a queste cose. Le domande fondamentali per me sono altre. Sono innamorata? Sto bene? Qui, ora, vicino a lui? Lo voglio solo per un pomeriggio, o mi piacerebbe che restasse tutta la vita? Anche se non gli piace la mia cucina? Anche se non ascoltiamo le stesse canzoni? 
E poi: che vuol dire "tutta la vita"? Se, per dirla tutta, avessero ragione i Maja? Se la mia vita dovesse comunque finire domani? Cosa mi rende felice o infelice, adesso? Cosa mi rende serena e soddisfatta di me stessa?


Lo so che sembrano domande stupide e banali. Lo sembrano perchè l'umanità se le pone da millenni, sempre le stesse, sempre uguali. Di cosa parlano tra loro le donne? Cos'è l'amore? Come faccio a sapere se lui è quello giusto? Sono felice? è questa la mia vita o vorrei cambiarla?


Invece adesso va di moda parlare di altre cose. La crisi, le tasse, lo spread. La borsa come ha aperto, oggi? Che nuove tasse si inventerà il governo Monti? Il capitano della Concordia è colpevole o innocente?
Vi faccio una confessione. Non ne capisco molto di questi argomenti. Non so quasi nulla di economia e non mi intendo di navigazione. Capisco che tutte queste domande siano importanti e serie, ma proprio non riesco ad appassionarmi ad esse. A me viene voglia di farne altre.
Tipo: il capitano di quella nave che tipo di domande era solito farsi? A che avrà pensato, in quella circostanza? Cosa lo ha spinto ad agire in un modo invece che in un altro? E io, che avrei fatto al suo posto?
Non posso rispondere per gli altri. Però ho l'impressione che tutto, ma proprio tutto, stia andando a rotoli proprio perchè non ci stiamo facendo le domande giuste, oppure perchè non chiediamo più niente, nè agli altri, nè a noi stessi. C'è una vita sociale e c'è una vita intima, segreta e profonda, come un fiume sotterraneo. E quando i collegamenti tra queste due vite si interrompono, l'acqua non arriva più, e tutto inaridisce. Gli altri non ci incuriosiscono più, perdono di importanza. E noi diventiamo egoisti, scappiamo, e fuggendo ci lasciamo indietro le cose davvero importanti.
E non possiamo più giungere in salvo.

5 commenti:

  1. Buonasera Mara, ho provveduto alla correzione richiesta con piacere e complimenti per le tue splendide parole..
    Buona serata..
    Aria110 (libero)

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  2. Buonasera Mara, ho provveduto alla correzione come richiesto e complimenti per le tue splendide parole..grazie e buona serata
    Aria110 (blog libero SALENERO)

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    1. Grazie :-) mi fa davvero piacere. Mi sono accorta stasera di questa cosa e non riesco a darmi pace.. sono scema, eh? :-)

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  3. Mara, da qualche parte sta scritta una cosa tipo "Cercate la verità, la verità vi renderà liberi..".
    In questi anni di vita e di lavoro su me stesso, inteso prima di tutto come osservarmi e cercare di migliorarmi nei miei punti più deboli, ho visto che è una cosa verissima.
    Farsi queste domande, è tipico dell'uomo, o perlomeno dell'uomo che cerca la verità, che cerca delle risposte. Poi ci sono le capre. Ma questa è un'altra storia.
    Non smettere mai di farti domande, non smettere mai di cercare la verità, quella alla fonte di te stessa, quella essenziale. Vedrai che arriveranno le risposte, se ti farai le giuste domande.
    Poi, mi rendo conto solo ora, sto "dando consigli" a chi ha più anni di me.. spero tu vada oltre.. io ti dico le cose per come le vivo..
    Un abbraccio Mara!
    Ciao! :)

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  4. "Più anni" non sempre significa "più saggezza". Caro Andrea, tengo sempre molto al tuo parere. Un abbraccio!

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