sabato 16 gennaio 2010

Tutto e subito

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(Nell'immagine: laboratorio di mosaico fatto con i semi, anno scolastico 2004/05... una pazienza infinita!)

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I bambini vogliono tutto e subito, e questo è normale. Non so a quanti di voi sarà capitato per le mani un libro di psicopedagogia infantile.
Vi si spiega che i bambini percepiscono lo scorrere del tempo in maniera diversa dagli adulti. Praticamente, quando sono molto piccoli, vivono in uno stato di eterno presente. Man mano che crescono iniziano a distinguere il “prima” dal “dopo”. Iniziano a progettare le proprie azioni ponendosi tempi sempre un po’ più lunghi. Ma questo processo di apprendimento di “costruzione del proprio futuro” dura anni.

Ultimamente ho l’impressione di vivere in una società di eterni bambini.
Gli adulti che vogliono “tutto e subito”, che non sanno attendere, che non sanno progettare, o prevedere le conseguenze delle proprie azioni sono sempre di più.
Le persone che hanno un progetto di vita sono poche.
E fortunate.

Io ho dovuto imparare per forza. Nel mio lavoro le soddisfazioni immediate sono pochissime, i risultati a breve termine, assai rari.
Qualche volta mi sembra che il lavoro dell’insegnante, come quello dell’educatrice, sia molto simile al lavoro del contadino. Si semina e si zappa e si tolgono le erbacce e si spera che piano piano, la pianta cresca… con i suoi tempi, sempre che non vengano il gelo, la grandine o le alluvioni.
La fretta è una forte tentazione, sempre in agguato.
Dare sempre più informazioni, sempre più velocemente, infilare nel programma argomenti in più… non serve a niente. Perché le persone hanno i loro tempi di apprendimento, non imparano tutto e subito.

Se questa è la regola per quanto riguarda le persone, lo è ancora di più per la società, che di persone è composta.
Vedo molto pessimismo in giro, per quanto riguarda i mutamenti sociali. A parte il fatto che la tendenza è sempre quella di notare le cose che vanno male piuttosto che quelle che vanno bene, ci si dimentica che ogni processo di crescita è lento, spesso impercettibile. E così ci si rintana nel proprio buco perché lavorare per il miglioramento della situazione è faticoso e “tanto non serve a niente”.

Non è vero che non serve a niente. Tutto dipende da quali obiettivi ci si pone. Se io mi pongo l’obiettivo di far imparare a memoria ai miei alunni le date di nascita e morte dei pittori famosi, ci vuole poco. Ma se ho l’obiettivo di farli crescere bene, di maturare, di saper distinguere le cose belle da quelle brutte, di saper lavorare assieme, hai voglia… non bastano 3 anni di scuola Media.

Eppure a volte bastano. Anche se apparentemente non succede niente, io so di aver seminato.
A volte nasce qualcosa, a volte no. Lo vengo a sapere dopo anni.
Certo, bisogna anche sapere cosa si è seminato: non si può mica pretendere di raccogliere pomodori da una pianta di patate…
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10 commenti:

  1. E' bellissimo quello che ha scritto.....sa le svelo un segreto: il mio sogno nel cassetto è quello di divenatare insegnante......non so bene il perchè.....perchè mi piace stare a contatto con le persone e vederle crescere, mi piace l'idea di poter donare qualcosa, mi piace lottare e sfidare me stessa.....ma ultimamente, costatando le delusioni di molti voi professori.....non so...... mi era un po' passato l'entusiasmo.....il vedere che tanti insegnanti danno tanto e ce la mettono tutta e poi non ottengono niente.....pensare a quanto una persona ci possa star male.....ma leggendo questo post ho capito da dove arrivi tutto l'amore che ci mette quando spiega e ci parla....e....quanto sia importante la pazienza.......mi piace l'idea di poter trasmettere amore dando anche qualcosa di più agli alunni e di ricevere da loro amore e fiducia.....non so se sia una cosa facile, ma penso che "é quando il gioco si fa duro che i duri iniziano a giocare".....ho voglia di sfidarmi, di diventare come lei e come altri professori....in grado di vedere il bicchiere mezzo pieno e in grado di non perdere troppo spesso l'entusiasmo.......
    Forse ho capito perchè mi piace il suo lavoro: perchè non si può essere come il resto del mondo...non si può continuare a correre, è necessario trovare il tempo per pensare, dimenticare e costruire........
    Se sei un bravo professore non puoi "rimurginare" per un intero anno su un torto che ti hanno fatto...se il colpevole cerca di migliorare accettalo.......qualcuno diceva:" meglio chiedere il perdono che il permesso..."
    spero sia d'accordo.....mi dica cosa ne pensa....
    Bacioni Cate:-)>

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  2. Ahhh, se non so cosa intendi! Solo che c'è una sostanziale differenza tra me e te, io sono una persona (e quindi occasionalmente anche un'educatore) del tipo "ora e subito", nel senso che ogni cosa che do vorrei vederla fiorire subito...sono impaziente, sob...
    Fortuna che l'insegnante sei tu e non io :)

    p.s. Abbasso le date a memoria! W i concetti e le mappe tematiche. Non ci interessa quando ma il come e il perchè! ;)

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  3. Damiano ce l'hai fatta!!!! hai postato un commento sul mio blog! dopo quasi un anno! Miraaaacooolo!!!
    PS: sei ancora un educatore giovane-giovane... vedrai che la pazienza arriverà, anche quella bisogna coltivarla.
    Comunque io in classe dico sempre ai ragazzi che non ne ho: che quella volta che Dio faceva le distribuzioni mi ero assentata x prendere un caffè!
    ;-)

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  4. Sante parole Mara!! Io lo scopro con fatica ogni giorno con mio figlio quanto importate è seminare con qualità...

    Un abbraccio

    Nadia

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  5. EH, si vede che insegni da qualche anno! più di me intendo, visto che forse forse ancora non c'ero arrivato alle tue osservazioni-conclusioni! Si semina e si raccoglie, dopo quanto non si sa, ma penso che prima o poi si raccolga...a me è capitato di farlo coi miei vecchi compagni di scuola, rimpiangendo, a distanza di 20-25 anni, quel professore o quella maestra di un tempo...Forse perchè è insito nell'uomo non cogliere subito l'importanza di un atteggiamento severo "imposto" ad una certa età, probabilmente perchè la pianticella che cresce lentamente avrebbe più voglia di crescere storta, in obliquo facendo curve in su ed in giù, al contrario di come le impone il contadino con quei dannati pali dritti!
    Sta nel capire quanto assecondare la crescita spontanea della pianticella e dove andare a drizzare, penso sia questo il segreto di un buon insegnante, che richiede fatica ed una infinita pazienza... Doti che ti appartengono, cara la mia Mara! Un bacione a tutti voi colleghi, a presto!

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  6. beh... infinita no... no davvero! Bacioni Domenico!

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  7. tutti vogliono viaggiare in prima canta Ligabue !

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  8. Condivido le osservazioni relative alla nostra società, che è tutta focalizzata su obiettivi scadenziati, come ingranaggi di quella stessa catena di montaggio che, se da una parte ci ha arricchito di cose, dall'altra parte ci ha impoverito davvero.

    La nostra aspettativa di felicità e soddisfazione è tutta concetrata su gioie effimere, incuneate in un preciso ordine temporale, che deve essere adeguatamente pianificato, altrimenti non rischiamo di non essere adeguati al modello culturale dominante.

    Mentre il tempo è relativo e si può cercare l'infinito in un attimo o l'attimo nella finitudine di una vita.

    Dovremmo essere invasi da sensazioni, musica, poesia, amore per le cose e per le persone, rispetto, saggezza nel dare il giusto peso ai valori, alle esperienze. Invece siamo immersi in un maremoto di doveri, scadenze, impegni, programmi, che non sono il male in assoluto, se non quando (come avviene quasi sempre) diventano la nostra missione e non il mezzo per raggiungere una più completa realizzazione di esseri viventi e senzienti.

    Dovremmo fermarci, ogni tanto, a riflettere su cosa abbiamo costruito di veramente importante per noi e per le persone che amiamo. Chi siamo nella percezione di chi ci ha conosciuto? cosa abbiamo dato? senza pensare solamente a cosa abbiamo ricevuto.

    Quando faccio queste riflessioni sento un vuoto enorme, perché capisco di non aver vissuto abbastanza, di non aver dato abbastanza, di essere stato travolto dalle cose per troppo tempo e di non riuscire a essere, in ogni attimo, quello che vorrei essere.

    Perché la vita è un soffio...

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  9. ciao!! come stai?? by laura

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