In questi giorni ho pensato molto alla differenza fondamentale che passa tra “crescere” e “invecchiare”. Non parlo in senso fisico, naturalmente, da quel punto di vista ho già varcato abbondantemente la soglia.
Dal punto di vista dell’anima, invece, non si smette di crescere, di evolvere, se lo si vuole fare. Certo, è faticoso. Ma è l’unico modo per non invecchiare.
Qualche settimana fa mi è successa una cosa strana: i miei orologi si sono fermati. Quello da polso e quello da parete, nuovi, comprati da pochissimo tempo. Siccome credo ai segni, e penso che le coincidenze non esistano, ho cominciato ad interrogarmi su quanto stava succedendo. Il mio tempo era “fermo”. Che cosa poteva mai significare?
Il tempo non si può fermare. Qualunque sia il modo in cui si sceglie di trascorrerlo, lui va avanti per la sua strada. Avevo la sensazione di essere io, quella ferma, quella bloccata. Una sensazione davvero sgradevole.
Fermarsi significa non evolvere.
Non evolvere significa regredire.
Regredire significa invecchiare.
Io non voglio invecchiare, non nell’anima. Voglio che le rughe sulla mia faccia significhino “esperienza” non “decadimento”.
Non è una differenza da poco. Tutto il successo della chirurgia plastica si basa su questo. Quanti giovani già vecchi ci sono in giro? Quanta gente è convinta che l’essere amati dipenda dall’avere una pelle liscia e un seno alto?
Così ho girato le spalle a chi mi faceva sentire vecchia. A chi mi tirava per la maglietta dicendomi: “fermati ancora un po’…”
Credo che le mie lancette ricominceranno a girare, ora…
...
Mara, e spero che il mio fratello Gibba sia d'accordo, credo che la tua superiore sensibilità, nell'abbinare questo post al quadro riprodotto, abbia colto un messaggio che non può dirsi appartenere alle tre classiche dimensioni. Un messaggio che coglie l'unità delle cose e degli orizzonti, dei sensi e dei significati, direttamente dall'iperuranio. Sono sempre più convinto che il mondo delle cose e dei significati sia un flusso unico, qui e ora, eterno e uguale a se stesso, che solo una sensibilità artistica riesce a cogliere, fregandosene delle dimensioni.
RispondiEliminaSe posso dir la mia, in non credo che per una come te sia possibile invecchiare nell'anima! Davvero!
RispondiEliminax Massi: non ho capito molto... sarà l'orario mattiniero?
RispondiEliminax Erica: grazie, mi hai commossa, sai? davvero.
x Massi: OK, adesso sono quasi le due del pomeriggio e sono più sveglia... ho capito il tuo commento. Però credo che solo l'autrice del quadro in questione potrebbe davvero dire se hai ragione. Io ti assicuro che non ci ho pensato poi molto. Ma forse è vero: le coincidenze in realtà non esistono...
RispondiEliminacredo che il Gibba possa spiegarti meglio. le mie sono solo sensazioni. :)
RispondiEliminaIn ritardo di più do un anno ma chissene: sai che concordo? Con tutto il post e con quello che dici a riguardo dell'estetica. Ho imparato che dove ci sono emozioni vere e sincere è relativa. Molto relativa. E che il diventare grandi è assolutamente diverso dall'invecchiare. Parola di (ormai quasi) ventitreenne, ahahah :)
RispondiEliminaTi lascio con una frase di un libro che ho appena finito di leggere, che casca a fagiolo: "Che importa possedere il mondo intero se poi si soffre per la perdita della propria anima?"
(John Fante, Ask the dust).
Buona domenica!