lunedì 9 agosto 2010

Crescita

...

(immagine dal web)

Si imparano tante cose coltivando le piante. Fino a tre anni fa non sapevo nemmeno di avere la passione per il giardinaggio, ma, da quando abito in una casa mia, le piante hanno riempito ogni spazio del mio minuscolo terrazzino.
Chi non ha mai provato farà un po’ fatica a comprendere il paragone, ma coltivare una pianta è molto simile a coltivare un rapporto.
All’inizio si semina. Fuori fa ancora freddo e ti domandi se e quando da quel minuscolo seme spunterà un germoglio. Passa il tempo e apparentemente non succede nulla… ma tu continui ad inumidire la terra del vaso e ad attendere… aspetti… e aspetti ancora. Qualche volta scuoti la testa e storci il naso.

Niente.

E poi, all’improvviso, una spaccatura nella terra, sembra un crepaccio in miniatura, come se là sotto ci fosse un terremoto di magnitudo infinitesimale. Le tue piantine sono là, piccoli puntini verdi, di una fragilità sfacciata, quasi prepotente.

È il primo attimo di felicità, ma la fatica è appena iniziata.

Intanto bisogna vedere se quei germogli sono effettivamente le piante che tu hai seminato. A me è capitato, ho seminato una pianta, ma un’altra è nata prima e ha preso il sopravvento. Ne ho osservato le foglie per quasi un mese, poi mi sono dovuta rassegnare… quello che era nato non era ciò che credevo, ho dovuto ricominciare tutto daccapo.

Finché le piante sono giovani e fragili hanno bisogno di molte cure. Le devi annaffiare e difendere dai parassiti. Io, come fanno tanti altri appassionati, alle mie piante ci parlo, anche.

Anche le fasi di una nuova amicizia sono così. Si mettono i semi nel terreno e si attende, si scruta con attenzione cosa ne verrà fuori, una cosa buona o una cattiva?
Poi ci si prende cura di ciò che si è fatto nascere, o almeno dovrebbe essere così. Purtroppo osservo spesso che la gente semina e poi si stufa subito, si dimentica, si allontana, non gli interessa più. Lascia morire ciò a cui ha appena dato vita. Anche se ormai mi sono rassegnata al fatto che il mondo sia pieno di gente così, ogni volta che ciò accade mi stupisco immensamente.

Ho seminato una gran varietà di rapporti nella mia vita, e certo, non sono tutti uguali. Alcuni sono grandi alberi ormai, e non hanno bisogno di cure quotidiane e assidue, sono le amicizie più solide e ancorate a terra. Quelle che mi danno frescura e ristoro nelle giornate torride, quelle da cui cogliere i frutti più maturi, quelle a cui mi posso appoggiare. Altre invece sono germogli appena nati e hanno più bisogno di me.
Ci sono piante perenni, altre sono annuali. Nascono in primavera, muoiono in autunno. Ma se ne conservo i semi, l’anno dopo può ricominciare tutto daccapo.

Le piante, come le persone, non sono tutte uguali, hanno bisogni diversi, e ti danno frutti diversi. Alcune ti nutrono, altre sono semplicemente ornamentali.

Non si può chiedere ad una persona di darti qualcosa che non ha. Io dico sempre: se vai in un campo di carote e pretendi di trovare patate, il problema è tuo, non delle carote.

Ci vuole un sacco di pazienza, e bisogna essere disposti a fare fatica, sia per coltivare piante, sia per coltivare amicizie. Certe volte mi stanco. Certe volte mi scoraggio.

In effetti, una delle cose che sto imparando, è che ho bisogno di essere coltivata anch’io…
...

7 commenti:

  1. Mai paragone fu più azzeccato!
    Io con le piante sono tremenda.. quando inaugurai il mio negozio me ne regalarono parecchie! Tutte morte, tranne un potos che mia nonna ha salvato in extremis! Avevo anche piantato dell'erica fuori dal negozio, ma poverina si è seccata mezza! Del resto, non che nei rapporti sia migliore.. alcuni si seccano, altri li affogo. Una bacio!

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  2. Dall'alto del mio essere contadino devo dire che sottoscrivo tutto in pieno. E paragone ottimo! Mi è piaciuto il fatto che hai scritto che parli con le piante. Alcuni lo fanno ma si vergognano a dirlo. Altri ridono di questo. Secondo me è importantissimo capirle. E parlarci, perchè, sembra idiota da dire come cosa, ma non sono mica stupide loro, hanno un'anima, anche se non parlano. Ma per questo forse bisognerebbe scriverci un post a parte.
    Ciao e auguri per le tue piantine!

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  3. Mara, negli ultimi due post hai seminato una foresta. Esistono molte sentieri che attraversano il bosco, molti punti di arrivo probabile e molti altri segreti e personali.Vorrei che tu consoderassi dunque questo commento come un piccolo tentativo di coltivazione. Molto delicato e curioso perchè la vera fine del sentiero la conosci solo tu.

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  4. @Vincenzo: Una foresta? Caspita, mi piacerebbe davvero seminare una foresta! :-)

    @Andrea: sapessi quanto sono orgogliosa, io, di avere un lettore contadino! Un abbraccio!

    @Erica: sei la solita pessimista... io non mi sono ancora seccata con te! :-D

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  5. è bellissimo quello che hai scritto zia, ci sono tanti modi di esprimere e vivere un'amicizia e ognuno giustamente ha il suo.....
    ma è espresso benissimo...
    un bacione zia.... a presto...bacioni Cate

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  6. ... e infatti la Caterina è cresciuta di livello: da allieva a nipote adottiva! :-) bacione nipotina! ora ti devo insegnare come si fa a farsi un profilo da blogger... se mi ricordo ancora i passaggi! :-P

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  7. ma certo!!! qnd vuoi zia!!! :-P
    sai k però c'è un altro tipo di pianta che cresce, quella spontanea, come quelle amicizie casuali che poi si rivelano importantissime....
    ...un bacione :-)
    Cate
    P.S: e pensare che pensavo di perdere una prof e ho trovato una zia!!!

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