sabato 24 luglio 2010

Comunicato Stampa - Stupri

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(Non ho il televisore da 3 anni e quindi non posso giurare che questa notizia non sia passata in nessun telegiornale. Però ho l'impressione che se ci scommettessi sopra, avrei alte probabilità di vincere.)


L'Osservatorio sui Diritti dei Minori attacca la sentenza della Corte Costituzionale: "Inaccettabile. Donne e bambini cittadini di serie B"

22 luglio 2010 - E' dura e vibrata la protesta dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori relativamente alla sentenza della Corte Costituzionale che sancisce, nei casi di pedofilia e prostituzione minorile, la non obbligatorietà del giudice a disporre o mantenere la custodia in carcere dell'indagato a favore di misure cautelari alternative.
L'avvocato Antonino Napoli, responsabile dell'Ufficio Legale dell'Osservatorio, critica la sentenza della Corte Costituzionale: "Che - afferma - non considera i pedofili malati a rischio di elevata reiterazione del reato".
Napoli ricorda che: "Fino ad oggi, l'unico strumento per evitare la reiterazione dei reati della stessa specie è il carcere, pertanto erra la Corte Costituzionale nel ritenere che i fatti integranti i delitti in questione possono essere meramente individuali e tali da non postulare esigenze cautelari affrontabili solo e rigidamente con la massima misura. Tale impostazione - continua l'esponente dell'Osservatorio - potrebbe essere condivisibile solo se vi fossero in Italia normative volte ad imporre ai pedofili ed ai fruitori di materiale pedopornografico cure in strutture idonee al relativo trattamento, coniuganti anche le esigenze di cautela sociale".
"La Corte Costituzionale - conclude Napoli - che dovrebbe essere la sentinella del diritto vivente, non ha considerato gli effetti devastanti di questa pronuncia, che consentirà agli accusati di pedofilia, nonostante la gravità indiziaria a loro carico, di rimanere liberi e commettere indisturbati reati della stessa specie".


Al giudizio tecnico dell'avvocato Napoli si aggiunge quello del sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio e consulente della Commissione Parlamentare per l'Infanzia, a parere del quale: "Ancora una volta la legge contempla donne e bambini quali cittadini di serie B e tutto ciò è inaccettabile. Lo Stato dovrebbe garantire giustizia alle vittime, non agevolazioni ai delinquenti".


Voi lo sapevate? Magari si, dato che usate Internet, magari no... la cosa che mi fa più imbestialire non è tanto la notizia in sè, ma il fatto che sia passata così sotto silenzio. Su Facebook, in occasione di notizie su maltrattamenti di minori, o di violenze sessuali, nei mesi scorsi, ho letto e visto di tutto. Link sull'evirazione pubblica in non mi ricordo più quale Paese mussulmano... invettive violente, gente che augurava ai pedofili le cose peggiori, un vero linciaggio. E poi, invece... Quando esce una notizia come questa, un chiaro segnale sul fatto che l'Italia sta andando verso la depenalizzazione di questi reati gravissimi, nessun clamore, nessuna protesta. Allora, mi viene da pensare che siamo noi, che è colpa nostra, che siamo solo capaci di gridare al vento, di scendere in una piazza virtuale a vomitare insulti che sono solo sfoghi di rabbie accumulate per ben altri motivi. Che di bambini e donne violentati non ce ne frega niente, che non ci rendiamo conto che cambiare una legge non è come cambiare un vestito o un paio di scarpe, che questa notizia è gravissima, più grave ancora del reato in sè, perchè significa la rinuncia a punire quel reato, significa girare la testa dall'altra parte, significa che il nostro sta diventando un Paese incivile, una jungla, dove vige la legge del più forte, dove ci basta un linciaggio mediatico per sentirci a posto con la coscienza. Sono disgustata, delusa, esterrefatta, sono sempre più convinta che l'Umanità stia regredendo anzichè progredire. Sono arrabbiata e vedo troppo poca gente altrettanto arrabbiata, intorno a me.
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2 commenti:

  1. Non credo che dirti tutta la mia vicinanza serva a diminuire la rabbia che hai. Il web lascialo stare, non chiedere alla giungla di eliminare le belve o le sabbie mobili. Possiamo solo dichiarare il frutto del nostro pensiero ed evitare di sprecarlo con interlocutori sbagliati o inesistenti. Non intendo vanificare in assoluto il valore di un'opinione o di una denuncia ma FB o I blog non sono esattamente il terreno sempre adatto a far crescere la civiltà dell'uomo.

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  2. è vero però sono un mezzo efficace per comunicare, io li uso così. La civiltà dell'uomo non cresce a prescindere. Facebook mi ha fatto conoscere le persone, o almeno un lato di esse, ed è già qualcosa. Era meglio rimanere nell'ignoranza? Forse. Ma io preferisco sapere.

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