venerdì 3 dicembre 2010

Lezioni di storia dell'arte: "L'urlo" di Edvard Munch

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Avvertenze: questa è una delle lezioni che impartisco ai ragazzi di terza me
dia, praticamente sto pubblicando le lezioni sul blog apposta per loro, e in particolare per la III D! perciò se la cosa vi annoia, portate pazienza, per oggi cambiate blog... Questa volta pubblico soltanto la seconda parte dell'analisi, il COME. La prima parte (descrizione) l'ho data da fare per casa e l'ultima parte (significato e funzione dell'opera) ormai i miei alunni dovrebbero essere in grado di farla DA SOLI! (speriamo bene!). Mi raccomando ragazzi, studiate!!!
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Analisi dell’opera
Titolo: L’urlo
Autore: Edvard Munch
Data: 1893
Tecnica: tempera e pastello su tavola
Dimensioni: 83,5 x 66 cm
Collocazione: Oslo, G
alleria Nazionale

Notizie sull’autore:

Edvard Munch (1863 – 1944) è stato il maggiore pittore e incisore norvegese, ispiratore e precursore dell’Espressionismo. La tragica scomparsa della madre e della sorella durante l’infanzia, e il forte esaurimento nervoso del padre furono eventi che segnarono in modo negativo tutta la sua vita e conferirono un tono angoscioso e malato a buona parte delle sue opere, come si nota nel suo primo capolavoro, “La bambina malata” (1885-86).
Nel 1892 il suo nome balzò alla ribalta quando alc
une sue opere esposte a Berlino (tra cui “L’urlo”) provocarono un grave scandalo e la chiusura della mostra.
Munch scrisse di quest’opera: "Una sera passeggiavo per un sentiero. Da una parte stava la città e sotto di me il fiordo. Ero stanco e malato […] il sole stava tramontando e le nuvole erano tinte di rosso sangue. Sentii un urlo attraversare la natura; mi sembrò quasi di udirlo. Dipinsi questo quadro, dipinsi le nuvole come sangue vero. I colori stavano urlando."

Nonostante le proteste e gli insulti che gli furono rivolti dalla critica ufficiale, alcuni giovani intellettuali e artisti presero le sue difese ed egli divenne improvvisamente famoso. Stabilitosi quindi in Germania, si dedicò al “Fregio della vita”, una serie di immagini introspettive e dedicate a temi quali l’amore e la morte.
La vita vagabonda e d
isagiata, l’abuso di alcolici e la tensione emotiva furono all’origine del tracollo nervoso che Munch subì nel 1908.
In seguito alle cure, si ristabilì e decise di abbandonare le ossessionanti immagini del passato. Tornò a vivere in Norvegia e si dedicò a decorazioni di edifici pubblici. Con l’avvento del nazismo, l’arte di Munch fu messa al bando come degenerata e nel 1937 le sue opere presenti nei musei tedeschi furono sequestrate
.
L’artista morì nel 1944, di polmonite, dopo che una bomba aveva mandato in frantumi le finestre della sua casa.

Come è raffigurato il sogge
tto?In questo dipinto, la forte deformazione della figura umana e del paesaggio, trasmettono un senso di angoscia. Il ponte sembra allungarsi all’infinito, allontanando tra loro le figure: non è una lontananza solo fisica, ma anche simbolica, come se per l’artista fosse impossibile comunicare il proprio dolore ad altre persone.


Il cielo, le colline, il fiordo, il personaggio in primo piano, che urla con la testa tra le mani, sono descritti con linee curve, ondeggianti, come se una forza esterna li stesse schiacciando.

Attrav
erso queste linee ossessive, il pittore è riuscito a trasmettere l'idea dell’urlo, come se si trattasse di un’onda d’urto che dal dipinto si propaga fino allo spettatore.

L’opera è divisa in due parti: la parte inferiore che contiene il ponte e le figure umane, dominata dalla linea obliqua del ponte; la parte superiore, dominata dalle linee ondulate e dai colori accesi del cielo.
...

5 commenti:

  1. Se solo anche i miei prof avessero avuto queste idee forse i miei voti sarebbero stati migliori! Grazie prof per la bella lezione! :)

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  2. Grazie prof, senza il suo blog sarei perso e non avrei il quaderno messo a posto come ce l'ho adesso :)
    by Alex

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  3. ok, il messaggio è che il quaderno è a posto! :-) molto molto bene!

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  4. Grazie mille Prof,il suo Blog è veramente d'aiuto :-)
    -Giulia 3A

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  5. Buuuuuuuuuuuuu



    Ciao... Veramente è stato interessante

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