martedì 20 luglio 2010

La notte, il giorno

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(foto: Mara Bagatella 2009)

In questo periodo sono felice che la Natura non mi abbia dotato di un pulsante per l'autodistrizione, perchè sono talmente rimbecillita dal caldo che potrei anche spingerlo inavvertitamente... Ho sempre preferito la notte al giorno, di notte sono più sveglia, più attiva, mi vengono le idee...
Ma qui si esagera! Colpa del caldo, delle ferie (passate a casa), dei pochissimi impegni (cerco di fare almeno la spesa ogni tanto), ma sto veramente prendendo la notte per il giorno e viceversa... Se vado a letto all'una non dormo, se vado a letto alle due nemmeno. Alle tre si comincia a ragionare, purchè un temporale notturno non sopraggiunga a tenermi sveglia fino alle quattro o alle cinque. Allora mi rassegno, mi alzo dal letto, prendo un (blando) sonnifero e sposto la sveglia alle dieci e mezza di mattina. Alle dieci però mi sveglio (senza sollecitazioni meccaniche) con in testa una sola idea: devo annaffiare le piante. Se non avessi le mie piante da accudire probabilmente resterei a letto fino a mezzodì... beh, non lo so... Il pomeriggio, ovviamente, crollo: vado a letto verso le due o le tre e sono capace di dormire anche fino alle sei del pomeriggio. Non credo sia uno stile di vita sano, ma non so che farci! nel giro di tre settimane il mio fuso orario è cambiato e non riesco ad invertire il processo... Nel frattempo, una delle poche cose costruttive che riesco a fare è leggere, e ho pensato di portare alla vostra attenzione questo frammento, che mi ha colpito moltissimo... ...e scusate se non scrivo niente di mio in questi giorni, ma i miei neuroni sono in vacanza (credo), e non so nemmeno dove... spero mi mandino almeno una cartolina...


"Un testo anonimo della Tradizione afferma che, nel corso della propria esistenza, ogni essere umano può adottare due atteggiamenti: Costruire o Piantare. I costruttori possono dilungarsi per anni nei loro compiti, ma arriva un giorno in cui terminano la propria opera. A quel punto si fermano, e il loro spazio risulta limitato dalle pareti che hanno eretto. Quando la costruzione è finita, la vita perde di significato.
Poi ci sono quelli che piantano: talvolta soffrono per le tempeste e le stagioni, e raramente riposano. Ma al contrario di un edificio, il giardino non smette mai di svilupparsi. Esso richiede l'attenzione continua del giardiniere ma, nello stesso tempo, gli permette di vivere una grande avventura.
I giardinieri sapranno sempre riconoscersi l'un l'altro, perchè nella storia di ogni pianta c'è la crescita della Terra intera."


(da: Paulo Coelho - Brida)

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6 commenti:

  1. Bello, ecco: io sono uno di quelli che pianta, per lavoro. Ed è bello, nonostante tutte le fatiche immani.
    Per quanto riguarda il caldo ti capisco, io fino a quindici/sedici anni ho abitato a Rovigo, e non serve aggiungere altro. Quelle poche volte che ci torno d'estate non so davvero dove e come stare.
    Un consiglio: prova a saltare un paio di dormite pomeridiane, la sera ti addormenti e dormi sicuramente meglio.
    Ciao!

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  2. Hai ragione Andrea, infatti oggi pomeriggio non sono andata a letto, speriamo funzioni!
    è un lavoro bellissimo il tuo, anche se so bene che è un lavoro duro...

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  3. Sarà.. io dormirei sempre! Notte e giorno, caldo o freddo! Cosa c'è di meglio del dormire? Niente direi.. mangiare forse.. mangiare cioccolato sicuramente! Mia piccola giardiniera, ti mando un bacio!

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  4. @Erica: si, ho letto il tuo post sul caffè... ma io rischio le piaghe da decubito in questo periodo...

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  5. Bè a me manca il mare in questo momento, non solo il mare,le persone che ho conosciuto e l'acqua in sè :-)quindi nn penso molto a dormire :-) anche perchè ci penso anche quando dormo quindi tanto vale!!!!! anzi no,forse sogno!!!!!! ma sempre il mare!!!! ahahahah
    la frase del libro è fantasticaaaaa!!!!! un bacio Cate

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  6. comunque alla fine mi sono ammalata... :-(

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