QUARTA parte del libro che sto scrivendo. Se vi siete persi l'inizio, vi invito a leggere la storia dal principio, iniziando dalla prima parte, che potrete visualizzare cliccando sul link qui sotto:
«Vivono
Dietro l’angolo destro
Del mio cuscino
Attorcigliati
In volute d’acanto
E di notte si sciolgono
Come fanno i capelli
Nell’acqua
Vagando liberi
Nell’infinito spazio
Che sta
Tra il letto e il muro
Parlano
Con mille voci bisbiglianti
Senza fare
Nessun rumore
E al mattino
Si disfano come neve
Sotto la pioggia
Riavvolgendo in gomitoli lucenti
Le
loro tele di ragno.»
Il magico potere che più mi ha affascinata negli anni e
che ho a lungo cercato di carpire alle streghe, è sicuramente la
chiaroveggenza. Nei tempi antichi, le donne sapienti che conoscevano le
proprietà delle erbe e sapevano leggere nei segni della natura l’arrivo di
piogge e siccità, dicevano di aver appreso tali facoltà dalle fate, dagli elfi
e dagli altri spiriti delle foreste. Esse sapevano, tra le altre cose, come
comporre speciali unguenti che, spalmati sulla pelle, causavano uno stato di
trance, in cui si aveva l’illusione di staccarsi dal proprio corpo e di volare.
Potevano, grazie agli insegnamenti delle “dame bianche”[1]
accedere alla “seconda vista”, che permetteva loro di mettersi in contatto e di
dialogare con i defunti.
Chi era dotato di queste capacità, nel Medioevo e ancor
più nei secoli successivi, fino all’avvento dell’Illuminismo, veniva processato
e condannato a morte, sul rogo oppure tramite impiccagione. Oggi sarebbe più
semplicemente classificato come disadattato o malato mentale e come tale
curato.
Oppure potrebbe scrivere un libro sulle streghe.
Con l’avvento dei moderni movimenti new age, sono stati
scritti diversi libri su come indurre e sperimentare i viaggi astrali, o per
dirla alla maniera odierna, OBE, “Out of Body Experience”. Si tratta di
fenomeni collegati al sonno, che possono capitare a chiunque in determinate
situazioni psicofisiche: la sensazione è quella di fluttuare al di sopra del
proprio corpo, staccati da esso. Secondo idee filosofiche risalenti addirittura
a Platone[2]
e riprese dall’esoterismo moderno, si tratterebbe del proprio “corpo astrale”,
uno degli involucri sottili di cui sarebbe composto l’essere umano, sede della
coscienza e veicolo dell’anima, in grado di separarsi per breve tempo dal corpo
fisico e viaggiare indipendentemente da esso, restandone collegato solamente
tramite un cordone argentato.
Secondo la scienza, la causa è invece un’iperattività
anomala del cervello, che può essere causata da una patologia, ma anche da
situazioni di affaticamento emotivo e stress.
Fatto sta che la pretesa di vari guru new age e di
eminenti esponenti della Wicca[3]
è quella di insegnare a dominare tale fenomeno in modo cosciente e di
utilizzarlo consapevolmente ogni volta che si vuole (senza l’utilizzo di
droghe, naturalmente, altrimenti son capaci tutti). La possibilità di viaggiare
senza limiti di tempo e di spazio, senza spendere in benzina e biglietti aerei,
è oltremodo affascinante e sicuramente darebbe la possibilità di conoscere
eventi presenti e futuri senza allontanarsi dalla propria camera da letto. Non
sarebbe meraviglioso?
Ammetto senza vergogna di essermi a lungo impegnata per
apprendere tale facoltà. Dai trent’anni, per circa una decade, acquistai libri
sull’argomento e ne seguii le indicazioni con assiduità e dedizione, con il
desiderio di raggiungere questo stato di distacco del mio corpo astrale da
quello fisico, ma senza ottenere alcun risultato di rilievo. Tentai con la
meditazione e l’autoipnosi, ma la maggior parte delle volte finivo
semplicemente per addormentarmi. L’unico beneficio che ne ricavai fu quello di
imparare a rilassarmi, ma niente di più.
Così, dal momento che ciò che pareva riuscirmi meglio era
proprio dormire, decisi di provare un’altra strada per ottenere la tanto
agognata “seconda vista”: quella dei sogni.
[1] Le fate
apparivano spesso vestite di lunghi abiti bianchi, anche se pare che il loro
colore preferito fosse il verde.
[2] Uno dei
principali filosofi del mondo occidentale, vissuto ad Atene tra il V e il IV
secolo avanti Cristo.
[3]
Movimento religioso collegato al Neopaganesimo, di cui parlerò più ampiamente
nei prossimi capitoli.
Nessun commento:
Posta un commento