Sono quasi 7 anni che me ne sono venuta ad abitare da sola, ma ancora, ogni tanto, i miei mi portano qualcosa che ho dimenticato da loro.
Qualche giorno fa è stata la volta di una cartellina polverosa, dove avevo conservato parte del materiale di un corso di disegno e manualità per bambini che avevo tenuto nel 1997, in collaborazione con il Comune e la Biblioteca del mio paese.
Scuola d'arte - corso per bambini Chiampo 1997 |
Scuola d'arte Chiampo 1997 - mostra di fine corso |
Ogni cosa fatta con grande povertà di mezzi, ma con un amore e una dignità enormi.
Ancora oggi incontro giovani mamme del mio paese che mi fermano per domandarmi se il Comune ha mica intenzione di organizzare ancora corsi come quello... o se ne esistono altri di simili nei paraggi... e io rispondo che no, non mi pare, non ne ho idea, ma non credo...
Già perchè da quel lontano 1997, il mio paese (che ora si fregia del titolo di "città", pensate un po') ha restaurato meravigliosamente i locali polverosi della Biblioteca dove si tenevano quei corsi, che ora non sono certo più adatti ad attività manuali di bambini piccoli...
Ma sono convinta che i motivi della sospensione di quelle attività siano altri, perchè ci voleva poco a trovare un ambiente adatto ad un corso di pittura per l'infanzia, e anche gli insegnanti (io non li ho più fatti dopo che ho iniziato a lavorare nella scuola a tempo pieno, ma di gente con la preparazione adatta se ne trova, basta cercare).
Quest'anno, nel mio paese, abbiamo le elezioni amministrative e ferve la campagna elettorale. Volantini nelle cassette della posta, pagine su Facebook, articoli sui giornali... tutti i candidati che chiedono alla cittadinanza: "cosa vorresti per il tuo Comune? Quali sono le tue proposte di miglioramento?"
Sapete quali sono le risposte più frequenti dei miei compaesani?
"Aggiustare i buchi delle strade."
Seguita a ruota da: "Migliorare l'assetto della piazza" (che in effetti è davvero brutta).
Per carità, la manutenzione delle strade è una cosa importantissima, come è stato a suo tempo un lavoro importante e doveroso il restauro della Biblioteca, ma se poi non ci curiamo di far crescere i cittadini, a cosa serve?
A cosa serve fregiarsi del titolo di "città" quando poi in realtà si rimane null'altro che "paesani"?
Eppure l'esigenza di attività culturali, i miei concittadini, sotto sotto, ce l'hanno: gli spettacoli teatrali (che si tengono in un ambiente troppo piccolo e poco adeguato) sono molto partecipati, nel territorio comunale ci sono ben 5 cori e i corsi di pittura non sono un'esigenza mia, sono le mamme che mi fermano per la strada e me li chiedono.
La cultura è un forte richiamo, lo sanno bene quelli che usano la musica e gli spettacoli in campagna elettorale, ma una vera politica per queste attività non la mettono in campo, forse perchè è impegnativa, faticosa, e i risultati si vedono sul lungo periodo, non sono immediati.
Le varie liste civiche chiedono ai cittadini pareri, proposte e idee: io, da cittadina, vi dico questo, vi porto la mia esperienza. Sono un'insegnante e non me ne intendo di viabilità, su quello magari vi verranno consigli da qualcuno più esperto del settore.
Io invece invito tutti a fare una riflessione seria, su un lavoro pubblico che forse è il meno impegnativo economicamente, in questi tempi di crisi, ma umanamente è quello che costa di più: quello di formare, prima della città, i cittadini.
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