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Quando ho letto sulla bacheca di Facebook questo scritto del mio amico Flavio, gli ho subito chiesto il permesso di pubblicarlo sul blog. Credo che esprima benissimo i sentimenti di tanti genitori, in un modo così semplice e diretto da arrivare subito al nocciolo della questione. La particolarità di Flavio, però, è quella di essere anche poetico, oltre che semplice e diretto.
La poesia che lui cita qui, l'ha scritta per i diciotto anni di sua figlia, e la potete leggere per intero grazie all'autorizzazione dell'autore.
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Ore 3,45 sto lavorando, ho la possibilità di leggere il giornale di oggi, in prima pagina la notizia dell'arresto del maledetto di Brindisi, sono contento ma dovrei essere felice, come genitore di due ragazze dovrei essere tranquillo eppure subito dopo va via anche la contentezza. L'assassino di Brindisi è un pensionato e penso, come faccio ad essere contento se un signore di 70 anni, forse un tempo anche assennato, decide per rancore di provocare una strage di innocenti e con delle bombole di gas per cucina, la cucina il luogo dove si preparano gli alimenti che servono alla vita?
Come faccio ad essere contento se mi preparo a consegnare questa società infettata alle mie figlie, dove anche le parti sane invece di produrre energia, producono tossine e rendono tutto il resto insano?
Come faccio se un anno fa scrivevo a mia figlia:
"nel modo con cui l'antico contadino
avvicinando la terra
lascia che i raggi del sole
riscaldino il giovane legno.
Essenza di quercia,
negli innumerevoli giorni trascorsi,
ti ho vista crescere,
stendere nascoste radici
forti e curiose,
allungare possenti al cielo
rami ricchi di foglie,
i tuoi pensieri.
Protettivo servo genitore... - ed ora ho paura che quella società dove Ella deve stendere le sue radici forse le soffocherà?
Come mai non riesco neanche ad essere contento per questo arresto, se c'è un genitore che non potrà mai dire le mie stesse parole alla propria figlia?
No, non sono contento e piango.
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Di Te
(di Flavio)
Mani esperte
accompagnavano lembi
di lana e cotone,
nel modo con cui l'antico contadino
avvicinando la terra
lascia che i raggi del sole
riscaldino il giovane legno.
Essenza di quercia,
negli innumerevoli giorni trascorsi,
ti ho vista crescere,
stendere nascoste radici
forti e curiose,
allungare possenti al cielo
rami ricchi di foglie,
i tuoi pensieri.
Protettivo servo genitore
aspetto ora di leggere avido
le mille parole della tua storia
e m’immagino abbandonato
a sorriderti,
quando stanche saranno le gambe
e ti chiederanno mentre riposano
di restarmi vicina.
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