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Ripubblico questo post, vecchio di due anni, perchè per me è più che mai attuale. Stasera lo stesso amico di cui parlavo è venuto a trovarmi, ha cenato con me, mi ha fatto compagnia, mi ha ascoltata... Sono fortunata ad avere amici così, non me ne voglio dimenticare.
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Gli esseri umani sono molto più simili tra loro di quanto comunemente si creda. Probabilmente per questo riescono a farci da specchio. Ho già raccontato di quanto fossi affascinata dagli specchi, da bambina: è lo stesso tipo di interesse che provo oggi verso le persone. Cerco negli altri le similitudini con me stessa, e anche quando trovo differenze, in fondo non sono che sfumature, o angolazioni diverse dello specchio.
Se non ci fossero gli “altri” ci guarderemmo sempre dallo stesso lato; cosa succede, invece, se prendiamo un altro specchio e lo mettiamo di fronte al primo? Io rimango sempre perplessa quando mi capita di guardarmi da dietro, o di fianco, dentro un gioco di specchi; mi viene da pensare che gli altri mi vedono sempre così, a tutto tondo… mentre io ho quasi sempre una visione frontale di me stessa.
Qualche giorno fa ho ricevuto un’e-mail da un amico che ha letto questo blog. Mi ha fatto delle osservazioni molto lucide e sincere. È stato come uno specchio, per me. Limpido, chiaro e impietoso.
Non è sempre facile accettare i lati nascosti di sé… a volte si sa che ci sono, ma si preferisce non guardarli. Credo di essere fortunata ad avere vicino persone che hanno la sensibilità di comprendermi e la confidenza di mettermi di fronte a me stessa, con sincerità e affetto.
Averne, di amici così…
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