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La cultura che ognuno di noi ha, non dipende solamente dagli studi intrapresi, ma anche ( o forse in prevalenza) dalle esperienze fatte, dalle persone incontrate, dai luoghi in cui si è stati.
È per questo che, se non siete stati bambini o adolescenti negli anni ’70, se non avete frequentato la vostra Parrocchia in quel periodo, se non avete cantato a squarciagola “Abramo non partire, non andare, non lasciare la tua terra, cosa speri di trova-a-a-ar…” , ascoltando questo geniale brano di Elio e le storie tese, vi divertirete la metà.
Io ho imparato quella canzone a nove anni, era tra i brani che dovevamo cantare durante la cerimonia della mia Prima Comunione.
La parte iniziale è presa da un brano di Renato Zero, il resto è un mix tra canzone napoletana, disco anni ’70 e due canti da messa, dei quali uno ve l’ho già segnalato io. Facciamo un bel quiz? Quante e quali sono le canzoni mixate in questo brano? Chi le indovina tutte vince il diploma di blogger – maestrino!
PS: fra due giorni è il turno di mio nipote Paolo, fare la Prima Comunione. Chissà che canzoni hanno insegnato a lui?
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venerdì 30 aprile 2010
giovedì 29 aprile 2010
fuori servizio
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Quanta gente avrò visto oggi? Con quanti genitori avrò parlato? Non li ho contati, so solo che alle sette e mezza avevo ancora venti persone in fila fuori dalla porta... sono tornata a casa alle nove e un quarto, ho mangiato pane e formaggio e ora sono qui... perchè ho bisogno di smaltire tutta l'adrenalina che accumulo durante il cosiddetto "visitone" (ovvero ricevimento pomeridiano dei genitori), che dovrebbe durare meno di due ore, ma per me si protrae ben oltre, dato che ho nove classi.
Perciò, scusate se in questi giorni non sto scrivendo niente, ma tra gite scolastiche, riunioni varie e ricevimento genitori, sono proprio fusa!
Quanta gente avrò visto oggi? Con quanti genitori avrò parlato? Non li ho contati, so solo che alle sette e mezza avevo ancora venti persone in fila fuori dalla porta... sono tornata a casa alle nove e un quarto, ho mangiato pane e formaggio e ora sono qui... perchè ho bisogno di smaltire tutta l'adrenalina che accumulo durante il cosiddetto "visitone" (ovvero ricevimento pomeridiano dei genitori), che dovrebbe durare meno di due ore, ma per me si protrae ben oltre, dato che ho nove classi.
Perciò, scusate se in questi giorni non sto scrivendo niente, ma tra gite scolastiche, riunioni varie e ricevimento genitori, sono proprio fusa!
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Le trasmissioni riprenderanno al più presto,
ci scusiamo per l'interruzione.
ci scusiamo per l'interruzione.
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giovedì 22 aprile 2010
Sicut cervus
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Più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto poco conosco l’arte. Dovrebbe essere il mio mestiere, eppure sono cosciente di essere soltanto una dilettante… mi chiedo se non sia meglio così.
E, con la consapevolezza di essere una dilettante, mi sono fatta coraggio e ho deciso di affrontare l’argomento “musica”, che delle arti è quella che mi piace di più e che conosco di meno.
Ho letto in alcuni blog delle classifiche tipo “i dieci brani della mia vita”, o cose di questo genere. Avevo pensato di farlo anch’io, ma poi ho rinunciato, poi ci ho pensato di nuovo, poi ho tergiversato…
Alla fine ho deciso di pubblicare qualcosa, se mi piace, quando mi va, senza tentare di stilare classifiche impossibili.
Comincio da un brano che non mi aspettavo assolutamente di trovare su You Tube… un brano che, non ci crederete, ma ho cantato anch’io, una vita fa.
Naturalmente il coro polifonico di cui facevo parte non era all’altezza di questo, nella maniera più assoluta!
Quante prove, quante serate, per mesi e mesi, quanta fatica per imparare questo brano! Tutto a memoria, perché io non sono mai riuscita ad imparare a leggere la musica, purtroppo. Ma ne valeva la pena, perché a riascoltarlo, e in questa versione veramente magistrale, ho pianto come una bambina.
Non c’è niente che sappia emozionarmi quanto la musica, e non c’è niente come cantare in un coro, dove ti senti DENTRO la musica, circondato, sommerso, abbracciato come da un’onda, e quell’onda sei tu stesso a crearla, assieme ad altri, in una comunione che non ho mai sperimentato in nessun gruppo, assemblea, associazione di persone che non fosse un coro, nel momento in cui canta.
(musica di Giovanni Pierluigi da Palestrina, 1525-1594)
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Più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto poco conosco l’arte. Dovrebbe essere il mio mestiere, eppure sono cosciente di essere soltanto una dilettante… mi chiedo se non sia meglio così.
E, con la consapevolezza di essere una dilettante, mi sono fatta coraggio e ho deciso di affrontare l’argomento “musica”, che delle arti è quella che mi piace di più e che conosco di meno.
Ho letto in alcuni blog delle classifiche tipo “i dieci brani della mia vita”, o cose di questo genere. Avevo pensato di farlo anch’io, ma poi ho rinunciato, poi ci ho pensato di nuovo, poi ho tergiversato…
Alla fine ho deciso di pubblicare qualcosa, se mi piace, quando mi va, senza tentare di stilare classifiche impossibili.
Comincio da un brano che non mi aspettavo assolutamente di trovare su You Tube… un brano che, non ci crederete, ma ho cantato anch’io, una vita fa.
Naturalmente il coro polifonico di cui facevo parte non era all’altezza di questo, nella maniera più assoluta!
Quante prove, quante serate, per mesi e mesi, quanta fatica per imparare questo brano! Tutto a memoria, perché io non sono mai riuscita ad imparare a leggere la musica, purtroppo. Ma ne valeva la pena, perché a riascoltarlo, e in questa versione veramente magistrale, ho pianto come una bambina.
Non c’è niente che sappia emozionarmi quanto la musica, e non c’è niente come cantare in un coro, dove ti senti DENTRO la musica, circondato, sommerso, abbracciato come da un’onda, e quell’onda sei tu stesso a crearla, assieme ad altri, in una comunione che non ho mai sperimentato in nessun gruppo, assemblea, associazione di persone che non fosse un coro, nel momento in cui canta.
Sicut cervus desiderat
ad fontes aquarum
ita desiderat
anima mea
ad te Deus.
Come il cervo anela
alla fonte d’acqua
così la mia anima anela
a te, Dio. (Salmo 42)
...
(musica di Giovanni Pierluigi da Palestrina, 1525-1594)
...
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mercoledì 21 aprile 2010
Le linee sottili
È aprile
Ma non ho ancora visto
La rondine
Né il ragno
Né il pipistrello
E non riesco a credere
Che sia già la bella stagione.
La rondine all’imbrunire
Il pipistrello la sera
E il ragno la notte
A disegnare linee sottili
Ognuno a suo modo
A disegnare per me
La primavera.
Mara Bagatella - 18 aprile 2010
...
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
martedì 20 aprile 2010
Confine
...
Mara Bagatella - 18 aprile 2010
...
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
A volte basta un passo
Per fare un intero viaggio
Se vedi dove sta
La linea di confine.
Mara Bagatella - 18 aprile 2010
...
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
lunedì 19 aprile 2010
Lui…
...(foto Mara Bagatella - 2010)
...
Lui parlava
Io no
Non importava…
Un piccolo gesto
Un minimo sorriso
Sono più di tante parole
Inutili
Bugiarde…
Lui taceva
Io no
Non importava
Il mio cuore lo abbracciava
Era lui che parlava…
Uno sguardo veloce
Il mio sorriso più grande…
So cos’è
Adesso sì
Ho ricominciato a vivere
Adesso sì…
...
(Caterina Franco 2010)
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Lui parlava
Io no
Non importava…
Un piccolo gesto
Un minimo sorriso
Sono più di tante parole
Inutili
Bugiarde…
Lui taceva
Io no
Non importava
Il mio cuore lo abbracciava
Era lui che parlava…
Uno sguardo veloce
Il mio sorriso più grande…
So cos’è
Adesso sì
Ho ricominciato a vivere
Adesso sì…
...
(Caterina Franco 2010)
sabato 17 aprile 2010
Vuoto
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I più attenti se ne sono accorti. Non sto scrivendo niente in questi giorni… si, il blog lo sto tenendo aggiornato, ma… inutile girarci attorno, le cose che pubblico sono di altri, di mio, di veramente mio, qui non c’è niente da… da quanto sto andando avanti così?
Mah.
Ho come un vuoto.
Non è che in testa non abbia niente, in realtà sto pensando a tante cose, purtroppo tutte in negativo, e non ho voglia di condividerle, nemmeno sotto forma di simboli, come facevo l’anno scorso. Ho tante cose da fare, ma non voglio nascondermi dietro a questo. Il tempo per scrivere l’ho sempre trovato, anche in momenti più impegnativi.
Ci sono dei periodi in cui il troppo, troppo pensare, troppo correre, troppo fare, diventa equivalente al nulla, perché non riesco a soffermarmi, ad analizzare, a ragionare. O forse non lo voglio.
Sto rielaborando qualcosa di troppo duro da mandare giù, pensavo di averlo già digerito da un po’, invece oggi mi sono accorta, mentre ne parlavo ad un amico, che mi veniva da piangere, e dovevo controllare la voce perché non tremasse.
Santo cielo, come sono lenta! Credevo di liberarmi più in fretta da questo dolore, invece non mi molla.
E così… il vuoto.
Meglio creare il vuoto attorno a sé, silenzio e terra bruciata.
Deserto.
Cassetti vuoti, letto senza lenzuola, stanza senza mobili, pareti senza quadri. Bianche, per ricominciare tutto daccapo.
…
Ma poi non saprei cosa metterci dentro…
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giovedì 15 aprile 2010
mercoledì 14 aprile 2010
Siamo tutti sempre dalla parte dei bambini?
...
Pubblico la lettera di Graziano Guerra perchè, pur mantenendo un atteggiamento critico verso la Chiesa Cattolica intesa come "Ente", sono sinceramente stufa delle generalizzazioni e dei commenti superficiali che continuo a leggere su Internet. Ascolto invece volentieri la voce di chi, da anni, si batte contro questo problema, con costanza e serietà. Non ci si improvvisa "antipedofili" da un giorno all'altro. E purtroppo so cosa vuol dire cercare di stare vicino ad una persona vittima di abusi... e non riuscirci... per mancanza di esperienza, di forza d'animo e di coraggio. Se vorrete commentare, so che lo farete con serietà e riflettendo, come sempre fate.
Grazie.
Mara
Pubblico la lettera di Graziano Guerra perchè, pur mantenendo un atteggiamento critico verso la Chiesa Cattolica intesa come "Ente", sono sinceramente stufa delle generalizzazioni e dei commenti superficiali che continuo a leggere su Internet. Ascolto invece volentieri la voce di chi, da anni, si batte contro questo problema, con costanza e serietà. Non ci si improvvisa "antipedofili" da un giorno all'altro. E purtroppo so cosa vuol dire cercare di stare vicino ad una persona vittima di abusi... e non riuscirci... per mancanza di esperienza, di forza d'animo e di coraggio. Se vorrete commentare, so che lo farete con serietà e riflettendo, come sempre fate.
Grazie.
Mara
Non si fa altro che parlare di pedofilia e chiesa mentre si continuano ad ignorare le attività quotidiane delle associazioni in prima linea contro gli abusi sui minori.
Tali attività a contrasto della pedofilia non evidenziano, come vorrebbero far credere i massmedia, una percentuale maggiore di pedofili tra i religiosi ma nonostante non ci sia alcun fondamento scientifico a tali notizie si continua a veicolare un messaggio fuorviante.
Se è vero, come è vero, che un abuso perpetrato da un sacerdote è sicuramente molto grave perché compiuto da una figura che rappresenta un “padre” anche se spirituale, è altrettanto vero che, purtroppo, sono statisticamente molto più numerosi gli abusanti padri biologici e tanti
altri educatori.
Credere che la pedofilia stia nella chiesa vanifica lo sforzo di sensibilizzazione ed informazione compiuto dalle associazioni come la nostra che da decenni si occupano di questo.
Credere ad un messaggio così distorto, e lontano dalla realtà, significherebbe non avere imparato nulla dai monitoraggi svolti, qui a Vicenza e a Treviso, e vorrebbe dire che le migliaia di testimonianze ricevute di abusi subiti ad opera di parenti ed educatori vari risulterebbero ancora una volta inascoltate.
Ma probabilmente il coraggio di "mettere in piazza" i "panni sporchi" che ha avuto la chiesa cattolica è l'unico scoop in grado di far parlare di pedofilia, considerato che nessun'altra istituzione fino ad oggi, a partire dalla famiglia e la scuola, ha ancora avuto il coraggio di farlo.
Oggi tutti si indignano e mettono sotto accusa la chiesa ma quanti possono dire di essere sempre stati dalla parte dei bambini?
Quanti preposti alla tutela dei minori, educatori, e adulti in generale possono dire di avere sempre prestato attenzione ai diritti dei bambini?
Solo per fare un esempio, questa associazione da diversi anni invia comunicati, informa periodicamente le scuole, avvisa attraverso la propria newsletter, della necessità di informarsi preventivamente sulla serietà, professionalità e rigore morale di chi organizza e gestisce, ad esempio, i centri estivi; su chi nelle scuole, sia pubbliche che private, enti pubblici e privati si occupano di educazione e formazione dei nostri figli. Quanti hanno accolto questo invito? Sicuramente non tutti, considerando che proprio oggi la cronaca riporta la traduzione in carcere di un tale che, guarda caso, nelle scuole del vicentino e del trevigiano era ospite per divulgare
le sue attività “educative” rivolte ai minori. Alcuni di questi incontri organizzati e divulgati anche da informa giovani comunali!
Oggi nessuno può dire “io non sapevo” ma per noi dovere affermare “l’avevo detto” è solo una triste conferma dell’inadeguatezza di molti adulti preposti alla tutela dei minori.
Probabilmente dovremmo un po’ tutti avere l’umiltà di ricercare la verità anche nel concetto di pedofilia, allora quella verità ci renderà finalmente liberi di capire, sicuramente liberi ma forse non tutti assolti.
Graziano Guerra
Presidente S.o.s. Infanzia Onlus
sabato 10 aprile 2010
Tre matite nel paese delle Meraviglie
Sale espositive ex Consorzio Agrario, via Mazzini
16 aprile – 2 maggio 2010
16 aprile – 2 maggio 2010
Orari di apertura
Lunedì – venerdì mattino su appuntamento per le scuole ore 16.30-19.00 ingresso libero Sabato e domenica ore 15.30-19.00 ingresso libero ...
Giovanna Gazzi, Chiara Raineri, Stefania Vianello: tre giovani illustratrici veronesi di nascita e d’adozione, tre percorsi creativi differenti, tessuti tra progetti editoriali, scenografie ed esperienze solidali di conduzione di atelier per bambini e adulti.
La Mostra propone un’esposizione di alcune installazioni e delle loro più recenti illustrazioni di fiabe e storie, cucite da un filo narrativo al femminile e proposte al pubblico a misura di bambino.
Il percorso espositivo è scandito in tre sezioni dedicate ad ogni singola illustratrice, che presenta opere significative del proprio percorso creativo, con particolare attenzione alle tavole più recenti relative a pubblicazioni edite e in corso di pubblicazione.
Una quarta sezione è invece dedicata alla storia di Alice nel paese delle Meraviglie di Lewis Carroll: un alfabeto-gioco di illustrazioni, installazioni e oggetti, che saranno accompagnati da animazioni e laboratori dedicati ai bambini, alle scuole e alle famiglie, riproponendo la fiaba in una sorta di 'banchetto della fantasia'.
La Mostra Tre matite nel Paese delle Meraviglie è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di San Bonifacio (Vr), in collaborazione con la Consulta dei Giovani. Progetto a cura di Anna Malgarise. Allestimento a cura di Maria De Rossi e Anna Malgarise.
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Programma degli eventi:Inaugurazione
Venerdì 16 aprile 2010, ore 17.00 - Sala Mostra
Presentazione della mostra con Giovanna Gazzi, Chiara Raineri e Stefania Vianello
Narrazioni in musica da “Alice nel paese delle meraviglie” a cura di Sabrina Modenini e Andrea de Manincor, intermezzi musicali di Nicolò Sorgato
Laboratori ed eventi per le famiglie
Domenica 18 aprile 2010
ore 15.30-17.30 – Sala Mostra
Alice Cascherina. Laboratorio tra lettura, proiezione e creazione di immagini, per bambini dai 3 ai 6 anni (max 25)
Alphabet. Laboratorio di libera costruzione di immagini sulla ricerca del senso o dei “sensi” di otto parole-chiave tratte dal racconto di Alice, per bambini dai 6 agli 11 anni (max 25)
Contributo di euro 3,00 a bambino
Domenica 25 aprile 2010
ore 15.00-17.00 - Stand in Fiera
La bottega dei cappelli.
Sartoria di carta, cartoncini, colla e bottoncini, stringhe e cordicelle, ne vedrete delle belle...... laboratorio di preparazione al thè del cappellaio per arrivarci con l'accessorio giusto: un cappello ideato e costruito con le proprie mani e secondo i propri gusti (i più pazzi possibili...)!
Per tutti.
Contributo di 3,00 euro
ore 17.00-19.00 – Sala Mostra
Merenda a casa di Alice.
Gara di torte per mamme pasticcere e letture a voce alta per mamme lettrici.
I bambini possono accompagnare le mamme travestendosi da uno dei bizzarri personaggi della storia di Alice… Ingresso libero.
Le mamme che intendono partecipare alla gara di torte devono contattare Maria De Rossi (tel. 045 6102078 cell. 349 7512955) e inviare una scheda con il tipo di torta e gli ingredienti a trematite@gmail.com.
Le mamme lettrici possono invece contattare Anna Malgarise (cell. 340 7846405) per concordare le letture dei brani del romanzo di Alice.
Domenica 2 maggio 2010
ore 17.00-18.30
Alice. Narrazioni con Francesca Zoppei Il thé dei matti
Ingresso libero
Laboratori per le scuole
19-24 aprile e 26-30 aprile 2010
ore 9.00-10.30; 10.30-12.00; 14.00-15.30
Alice Cascherina.
La proposta letteraria di Gianni Rodari diventa lo spunto per un laboratorio articolato tra lettura, proiezione e creazione di immagini, in cui si risponde alla domanda: in quanti posti è finita Alice per davvero?...
Laboratorio per la scuola dell’infanzia
Alphabet.
Alice’s Phantasy Banquet è una laboratorio di libera costruzione di immagini sulla ricerca del senso o dei “sensi” di otto parole-chiave tratte dal racconto di Alice; il “gioco” consiste nell’inserimento di parole/immagini in un mazzo di carte, tale e quale il mazzo dei Cuori con cui Alice condivide parte delle sue avventure.
Laboratorio per la scuola primaria e secondaria di 1° grado
Trematite raccontano.
Dedicato a ragazze e ragazzi “grandi”, trematite (le autrici della mostra) raccontano il mestiere di chi illustra libri, inventa e fa laboratori, lavora nella produzione di immagini.
Laboratorio per la scuola secondaria di 2° grado
A cura di Giovanna Gazzi, Chiara Raineri e Stefania Vianello.
Contributo di euro 2,00 a bambino.
E’ necessaria la prenotazione telefonica al cell. 328 9455757 (lun.-merc.-ven. 9.00-13.00) e il successivo invio del modulo di prenotazione compilato al fax 0425 88683 o alla e-mail trematite@gmail.com. La scheda dettagliata dei laboratori e il modulo di prenotazione sono scaricabili dal sito www.comune.sanbonifacio.vr.it.
Incontri
Giovedì 29 aprile 2010, ore 17.00 – Sala Mostra
Trematite raccontano. Workshop
In collaborazione con la Consulta dei Giovani del Comune di San Bonifacio.
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venerdì 9 aprile 2010
di necessità virtù
Vabbè, ci provo... a darvi una ricetta.
Anche se faccio fatica a scrivere le ricette come si deve, io faccio tutto a occhio, le dosi, gli abbinamenti... siccome è da circa un mese che ho il mal di denti (sono stata dal dentista anche oggi!) mi sono dovuta inventare qualcosa di nuovo, per non mangiare sempre le stesse cose. La ricetta migliore finora è la:
FRITTATA DI PATATE E ORTICA
ingredienti (per 1 persona!):
1 uovo
un po' di latte
una patata media
1 cipolla piccola
1 manciata di ortiche fresche
1 cucchiaio di olio d'oliva
sale q. b.
Si pela la patata, si taglia a pezzetti e si mette a cuocere in poca acqua e sale finchè non si disfa e l'acqua si consuma del tutto.
Nel frattempo si fa un soffritto con la cipolla tritata, si aggiunge l'ortica, anch'essa tritata (attenti che pizzica), si sala e si lascia cuocere un po' (5 minuti sono sufficienti... uhm... forse anche meno).
Si schiaccia per bene la patata con una forchetta e poi si adagia su una padella antiaderente dove prima avete messo un po' d'olio d'oliva. Sopra la patata si mette il soffritto di cipolla e ortica e sopra ci si versa l'uovo sbattuto con il latte.
Si lascia cuocere a fuoco moderato finchè l'uovo si rapprende per bene.
Se non avete a disposizione l'ortica (o non avete voglia di sentire le mani che pizzicano fino al giorno dopo) potete farne a meno, è buona lo stesso... oppure ci spezzettate dentro un po' di prosciutto, crudo o cotto, a vostro piacere.
La ricetta peggiore di questi giorni invece è stata la seguente: si prende un vasetto di omogeneizzato per neonati (a me piace "prosciutto - vitello), si aggiungono olio d'oliva, pepe e sale e si mangia con il cucchiaino direttamente dal vasetto...
Ma questa è proprio per disperati...
...
Anche se faccio fatica a scrivere le ricette come si deve, io faccio tutto a occhio, le dosi, gli abbinamenti... siccome è da circa un mese che ho il mal di denti (sono stata dal dentista anche oggi!) mi sono dovuta inventare qualcosa di nuovo, per non mangiare sempre le stesse cose. La ricetta migliore finora è la:
FRITTATA DI PATATE E ORTICA
ingredienti (per 1 persona!):
1 uovo
un po' di latte
una patata media
1 cipolla piccola
1 manciata di ortiche fresche
1 cucchiaio di olio d'oliva
sale q. b.
Si pela la patata, si taglia a pezzetti e si mette a cuocere in poca acqua e sale finchè non si disfa e l'acqua si consuma del tutto.
Nel frattempo si fa un soffritto con la cipolla tritata, si aggiunge l'ortica, anch'essa tritata (attenti che pizzica), si sala e si lascia cuocere un po' (5 minuti sono sufficienti... uhm... forse anche meno).
Si schiaccia per bene la patata con una forchetta e poi si adagia su una padella antiaderente dove prima avete messo un po' d'olio d'oliva. Sopra la patata si mette il soffritto di cipolla e ortica e sopra ci si versa l'uovo sbattuto con il latte.
Si lascia cuocere a fuoco moderato finchè l'uovo si rapprende per bene.
Se non avete a disposizione l'ortica (o non avete voglia di sentire le mani che pizzicano fino al giorno dopo) potete farne a meno, è buona lo stesso... oppure ci spezzettate dentro un po' di prosciutto, crudo o cotto, a vostro piacere.
La ricetta peggiore di questi giorni invece è stata la seguente: si prende un vasetto di omogeneizzato per neonati (a me piace "prosciutto - vitello), si aggiungono olio d'oliva, pepe e sale e si mangia con il cucchiaino direttamente dal vasetto...
Ma questa è proprio per disperati...
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mercoledì 7 aprile 2010
Ortica e peperoncino
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Ho deciso: le mie piante preferite sono quelle urticanti, pungenti, quasi ustionanti... ortica e peperoncino.
In realtà fanno benissimo, sia l'una che l'altra, hanno proprietà curative e benefiche quasi magiche.
A dispetto del caratterino a prima vista poco simpatico...
Quasi come certe persone, che non ci tengono affatto a piacerti alla prima occhiata... ben consapevoli di quanto valgono, si circondano di difese, altrimenti chiunque se ne potrebbe approfittare!
Il risotto con le ortiche è buonissimo, ma bisogna raccogliere le piante quando sono ancora piccole e tenere. Questo è il momento migliore, ma non fate come me, portatevi i guanti! Io ho dato retta a mio padre, una volta mi ha detto che da piccole non pungono, invece pungono eccome!
Per quanto riguarda il peperoncino, invece, quest'anno l'ho seminato in vaso, aspetto che cresca con una certa trepidazione.
Le piante di peperoncino sono molto decorative, e la bacca si conserva a lungo, se viene riposta in un luogo asciutto... ma occorre maneggiarla con cura!
Direi che entrambe queste piante generosissime esigono un atteggiamento rispettoso, attenzione e consapevolezza.
Sarà per questo che mi piacciono tanto...
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domenica 4 aprile 2010
LA PRIMAVERA
...
(di Ugo Betti)
...
Qualche anno fa ho dovuto organizzare un massacrante laboratorio per tutto l'Istituto Comprensivo per cui lavoravo: Scuola Media, Elementare e Materna. Tema: la Primavera (l'avevano scelto le insegnanti di Lettere...).
Con un tema così banale temevo che i risultati lo sarebbero stati altrettanto... inoltre la coordinatrice di tutto l'ambaradan ero io (tra l'altro nel mio anno di prova). Alla fine fu un lavoraccio pazzesco, ma andò tutto bene. Feci lavorare i ragazzi sull'illustrazione di alcune poesie sul tema della primavera.
Una delle poesie era questa, di Ugo Betti, mi è rimasta tra i files del computer e della memoria... infatti, in questa stagione mi torna in mente "Quando il cielo ritorna sereno, come l'occhio di una bambina..." e "le mormoranti foreste..." perchè i ragazzi avevano disegnato un grande occhio azzurro, con le nuvole dentro, circondato da alberi e fiori... con questa immagine vorrei farvi gli auguri.
...
(di Ugo Betti)
Quando il cielo ritorna sereno
come l’occhio di una bambina,
la primavera si sveglia. E cammina
per le mormoranti foreste,
sfiorando appena
con la sua veste
color del sole
i bei tappeti di borracina.
Ogni filo d’erba reca un diadema,
ogni stilla trema.
Qualche gemma sboccia
un po’ timorosa,
o porge la boccuccia color di rosa
per bere una goccia di rugiada…
Nei casolari solitari
i vecchi si fanno sulla soglia
e guardano la terra
che germoglia.
A notte le raganelle
cantano la serenata per le piccole stelle.
I balconi si schiudono
perché la notte è mite,
e qualcuno s’oblia
ad ascoltare quel che voi dite
alle piccole stelle,
o raganelle
malate di malinconia.
...
Qualche anno fa ho dovuto organizzare un massacrante laboratorio per tutto l'Istituto Comprensivo per cui lavoravo: Scuola Media, Elementare e Materna. Tema: la Primavera (l'avevano scelto le insegnanti di Lettere...).
Con un tema così banale temevo che i risultati lo sarebbero stati altrettanto... inoltre la coordinatrice di tutto l'ambaradan ero io (tra l'altro nel mio anno di prova). Alla fine fu un lavoraccio pazzesco, ma andò tutto bene. Feci lavorare i ragazzi sull'illustrazione di alcune poesie sul tema della primavera.
Una delle poesie era questa, di Ugo Betti, mi è rimasta tra i files del computer e della memoria... infatti, in questa stagione mi torna in mente "Quando il cielo ritorna sereno, come l'occhio di una bambina..." e "le mormoranti foreste..." perchè i ragazzi avevano disegnato un grande occhio azzurro, con le nuvole dentro, circondato da alberi e fiori... con questa immagine vorrei farvi gli auguri.
...
Buona Pasqua a tutti voi!
da Mara
...
da Mara
sabato 3 aprile 2010
Sabato Santo
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Leonardo Sciascia
...
Il diavolo era talmente stanco da lasciar tutto agli uomini che sapevano fare meglio di lui.
Leonardo Sciascia
...
venerdì 2 aprile 2010
Venerdì Santo
...
François Fénelon
...
Forse tutta la vita non è che un sogno continuo, e il momento della morte sarà un risveglio improvviso.
François Fénelon
...
giovedì 1 aprile 2010
Giovedì Santo
...
La conoscenza del prossimo ha questo di speciale:
passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stessi.
Italo Calvino
...
La conoscenza del prossimo ha questo di speciale:
passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stessi.
Italo Calvino
...
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